F1 – Recensione Ignorante GP Arabia Saudita 2022: Virtual, fortuna e altre piaghe bibliche

F1 – Recensione Ignorante GP Arabia Saudita 2022: Virtual, fortuna e altre piaghe bibliche

di 28 Marzo 2022

Non prendiamoci troppo sul serio…

“Gasly di m…a, così a caso.”
— Ale Tasso, in vena poetica

Secondo appuntamento della stagione e siamo già ai miracoli. No, non quelli di Mad Max Verstappen (che ormai li fa ogni domenica), ma quelli della Direzione Gara, che continua a distribuire grazie e indulgenze come se fossero figurine Panini.

Gara super spettacolare, come sottolinea Fabio, che ormai guarda la F1 con lo stesso entusiasmo con cui altri seguono MasterChef. Sorpassi, duelli, colpi di scena, e ovviamente lui: la Virtual Safety Car.
Una roba che doveva “equilibrare” la gara, ma che in realtà la sballa peggio di una tombola truccata.

“Odio la Virtual da sempre.”
— Fabio, portavoce della gente, del popolo

E ha ragione. Perché se non ci fosse stata, il “sedere” di Verstappen (già in fase estesa dal GP Bahrain) non avrebbe avuto protezione divina. Invece no, arriva il momento magico, il pit al millisecondo giusto, e Max si prende la vittoria.
Il tutto mentre la direzione gara, probabilmente, stava decidendo quale panino prendere durante la pausa.


Capitolo Alonso & Ocon:

Che bellezza vederli vicini a Russell. Poi succede il solito: si scannano fra loro, si dimenticano che esistono altri piloti in pista, e si fanno sverniciare anche da Alfa Romeo e Haas.
Un classico.
E per non farci mancare nulla, Alonso si ritira pure.
Un sesto posto buttato via come l’ennesima promessa di El Plan.

“Che squadra, che TIM!”
— Ale Tasso, customer care Alpine


Verstappen:

Che si può dire? Vince. E anche stavolta con un bonus extra: il fondoschiena benedetto.
Tra giuria, virtual, e una macchina che va come un fuso, il risultato era scritto. Però diciamolo, è il più forte quando conta.
Fabio lo conferma: “Il mio preferito dopo le Ferrari.”
Insomma, il classico “secondo a pari merito con primo”.


E Gasly?

Che domande.
Fa la sua gara, si piazza, non fa danni… ma lo insultiamo comunque.
Per tradizione, per sport, perché sì.
Un “Gasly di cacca” lanciato in aria è come il clacson al semaforo: fa parte del folklore. Si scherza, Pierre, è il mio personaggio!


Pagelle Ignoranti™

  • Verstappen: 🍀🧿🔥 – Protetto dal karma e dai regolamenti.

  • Ferrari: 💨 – Sempre sul pezzo, anche se il pezzo a volte manca.

  • Alonso: 🧓💔 – Corre come un giovane, rompe come un vecchio.

  • Ocon: 👊🙄 – Bravo (nah), ma litiga anche con la propria ombra.

  • Virtual Safety Car: 🤡 – La vera rovina del motorsport.

  • Gasly: 🤷‍♂️ – Non ha colpe, ma ce l’ha comunque.

  • Fondo piatto: 📏❤️ – Finalmente si può battagliare sul serio.


Conclusione?
Il GP di Jeddah ci regala spettacolo, litigi, e conferme.
Verstappen c’è, Ferrari pure, Alpine… in cerca di un piano B.
E noi? Sempre qui, a gufare in differita, con grafica personalizzata e cuore ignorante.

Alla prossima, gente di poco gusto ma grande passione.
Daje!

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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About the Author: Alessandro Tassinari

Alessandro nasce a Forlì il 21 settembre del 1998. Ha partecipato a diversi Concorsi Letterari ottenendo più di ottanta premi e riconoscimenti (tra primi posti e menzioni di merito); suoi componimenti sono presenti in diverse antologie e siti d’impronta culturale. Nel 2015 partecipa ad una mostra forlivese, dedicata alla creatività adolescenziale. Partecipa come comparsa alla docu-fiction “Morgagni oggi; sua maestà anatomica” (di Cristiano Barbarossa). Realizza le illustrazioni per il fantasy “L’ombra di Lyamnay” (Annarita Faggioni), per poi firmare le introduzioni alla raccolta poetica “Respiro di vita” (Melissa Storchi) e a “Dieci Dodici” (Umberto Pasqui). Nel 2016 riceve il premio “Naim Araidi” per la poesia giovane. L’anno seguente partecipa come giurato al concorso “Aspettando il Natale”. Vince una borsa di studio per merito presso l’Università di Bologna ed un’altra istituita dal Comune di Cervia in memoria di Gino Pilandri, storico sindaco della città romagnola. Presso l’Università di Bologna consegue in tutto tre lauree: in Lettere, Italianistica e Geografia.

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