F1, Ferrari e non solo: Red Bull ha davvero un nuovo rivale?

F1, Ferrari e non solo: Red Bull ha davvero un nuovo rivale?

di 30 Maggio 2024

 

F1, Ferrari e non solo: Red Bull ha trovato davvero un nuovo rivale per il titolo?

Nella settimana che ha visto trionfare Charles Leclerc nella sua Monaco, si rincorrono voci e proclami che vorrebbero l’uscente Adrian Newey in rosso Ferrari per progettare una vettura di Formula 1 vincente dopo anni di delusioni. Fra giri in pista ed intrighi di mercato riguardanti l’altra guida del Cavallino, quel Carlos Sainz già figlio d’arte ed unico capace di interrompere lo strapotere Red Bull lo scorso anno, non mancano sognatori e tifosi che sperano davvero in una riapertura della lotta mondiale: sarà davvero così?

Da qualche anno a questa parte, dopo l’entusiasmo e le speranze portate da Alonso prima e Vettel poi, il mondo dei motori si è scoperto universo popolato da ironie social e grandi disillusioni, con una Ferrari apparentemente incapace di proporre progetti vincenti o di apportare reali sviluppi in corso d’opera (senza contare i proclami di velocità targati Alpine o la sempreverde faccia tosta di Toto Wolff). Così, se è vero che la passione dei tantissimi che ancora amano la rossa vale da sola il prezzo del biglietto, è anche giusto cercare di capire meglio il contesto che ha portato all’estasi collettiva dopo il successo di un Gran Premio storicamente avverso al pilota monegasco.

Rispetto all’anno scorso, infatti, il miglioramento nella prospettiva della gara singola è evidente, almeno nel principato, con Leclerc più veloce in qualifica addirittura del poleman Max Verstappen (1’10.270 contro 1’11.365), la cui qualifica era stata però segnata dalla pioggia, come risulta evidente dal cronometro. Anche la stagione 2022, inoltre, aveva portato al miglior giro del ferrarista su tempi alti (1’11.376), tanto che per avere un primo dato comparabile bisogna tornare indietro fino al lontano 2021, quando la rossa chiudeva terza nel mondiale costruttori e Leclerc faceva segnare 1’10.346 per le strade di Montecarlo, con una media di 170,773 km/h (170,957 km/h oggi).

Facendo un rapido paragone con lo scorso anno, la Ferrari è certamente migliorata anche in classifica, toccando quota 252 punti, contro i soli 122 allo stesso punto della passata stagione. Tuttavia, le performance della vettura appaiono ancora altalenanti e segnate dallo specifico layout dei vari circuiti in calendario; così, sembrerebbe che già dallo scarto fra Canada e Spagna si potrebbero notare mutamenti importanti, col circuito di Barcellona che per caratteristiche non sorride certo al team di Maranello.

Inoltre, se si vuole davvero considerare la Ferrari come pretendente al titolo, è necessario tenere conto anche dei rivali che hanno raccolto meno di quanto preventivato. Prima su tutte per delusioni è certamente l’Aston Martin di Alonso e Stroll, che assieme hanno raccolto ben 110 punti in meno dell’annata 2023, senza soffermarsi troppo sul reale apporto del canadese alla causa. Al Gran Premio di Monaco di un anno fa era proprio lo spagnolo alla guida della “verdona” l’antagonista mondiale di Super Max, mentre una strategia folle da parte del muretto box gli rubava persino la possibilità di battere l’olandese. Le qualità di Fernando non si discutono di certo, ma la vettura non sembra andare nella sua stessa direzione.

George Russell e Lewis Hamilton, che presto sposerà proprio la causa della Ferrari, sembrano costretti ad accontentarsi di qualche giro veloce sul finale di gara o di lotte interne che non aggiungono granché allo spettacolo. I 96 punti raccolti fino ad ora sono soltanto l’ombra di un amaro bottino ben lontano dai comunque deludenti 167 punti della passata stagione, dove almeno le frecce d’argento erano seconde nel mondiale costruttori.

Al conteggio dei rivali assenti andrebbe poi aggiunta anche l’Alpine (con ben 42 punti in meno e Ocon che, nella stessa tappa mondiale, da terzo si ritrova non classificato nel giro di un anno), mentre le uniche scuderie a migliorarsi sono Racing Bulls e McLaren (passata da 17 a 184 punti in classifica da una stagione all’altra). Tutto ciò, sottolineando che anche Red Bull è passata da 321 a 276 punti, che vanno però valutati criticamente, considerando anche un inedito ritiro di Verstappen in Australia e lo zero di Perez proprio nell’ultima uscita di Monaco, il cui impatto complessivo avrebbe potuto portare altri punti alla casa austriaca, sottraendoli contemporaneamente ai rivali. Ipotizzando un’altra vittoria in terra australiana, infatti, il campione in carica conterebbe 194 punti (a pari di anno scorso col giro veloce addizionale), mentre Ferrari volerebbe a 61 lunghezze di distacco dai rivali.

In generale, sembra comunque corretto evidenziare che un calo delle prestazioni Red Bull c’è stato, specialmente se si confrontano freddamente le 22 vittorie di scuderia su 23 Gran Premi complessivi dello scorso anno con i 3 “giri a vuoto” registrati fino a questo momento. La scuderia di Milton Keynes sembra soffrire gli aggiornamenti dei rivali, che paiono portare le vetture a progressive evoluzioni, a differenza dei propri, ancora alla ricerca del giusto set up da abbinare loro.

Così, mentre qualcuno evidenzia come tale calo di prestazione sia parallelo al discusso addio di Adrian Newey, sembrano riaccendersi le speranze dei tanti tifosi che ancora popolano con entusiasmo gli spalti o seguono i loro campioni da casa. Occorre, però, analizzare tutto con occhio critico, per non cadere vittima dell’ennesima disillusione collettiva e per vivere consapevolmente la storia di un mondiale che, poste le giuste premesse e le giuste strategie, potrà certamente regalare più emozioni rispetto alle passate edizioni.

 

 

 

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About the Author: Alessandro Tassinari

Alessandro nasce a Forlì il 21 settembre del 1998. Ha partecipato a diversi Concorsi Letterari ottenendo più di ottanta premi e riconoscimenti (tra primi posti e menzioni di merito); suoi componimenti sono presenti in diverse antologie e siti d’impronta culturale. Nel 2015 partecipa ad una mostra forlivese, dedicata alla creatività adolescenziale. Partecipa come comparsa alla docu-fiction “Morgagni oggi; sua maestà anatomica” (di Cristiano Barbarossa). Realizza le illustrazioni per il fantasy “L’ombra di Lyamnay” (Annarita Faggioni), per poi firmare le introduzioni alla raccolta poetica “Respiro di vita” (Melissa Storchi) e a “Dieci Dodici” (Umberto Pasqui). Nel 2016 riceve il premio “Naim Araidi” per la poesia giovane. L’anno seguente partecipa come giurato al concorso “Aspettando il Natale”. Vince una borsa di studio per merito presso l’Università di Bologna ed un’altra istituita dal Comune di Cervia in memoria di Gino Pilandri, storico sindaco della città romagnola. Presso l’Università di Bologna consegue in tutto tre lauree: in Lettere, Italianistica e Geografia.

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