Fra SL e Festival: Eternamente ora
Fra SL e Festival: Eternamente ora
ETERNAMENTE ORA
Gabbani reinterpretato: non ci si schioda mai dal secondo posto
C’è una verità assoluta nelle affermazioni che etichettano come “dimenticati” gli eterni secondi, quelli che ci mettono sempre lo zampino in ogni circostanza e che ogni volta sfiorano soltanto l’impresa, anno dopo anno, in attesa del giusto allineamento di pianeti. Di esempi salienti ne abbiamo avuti tanti nella storia, che ricorda esempi di club come Roma e Arsenal, senza dimenticare altri lampi da “eterno argento” come per quei club che giocano in campionati dove il monopolio calcistico non è illegale (leggasi Bayern Monaco o antico binomio Celtic/ Rangers, dicotomia che ha escluso a priori un numero indefinito di club dalla corsa all’oro). In questo clima, anche i risultati fantacalcistici riflettono un modo di pensare che premia il vincitore e condanna il secondo all’oblio della memoria, almeno in quasi tutti i fanta conosciuti. Prima di auto-celebrare il nostro gioco per la sua attenzione ai secondi (e spesso ai terzi), cosa peraltro confermata dal nostro “albo d’oro” che include anche l’argento, vale la pena infierire un altro po’ per evidenziare numeri già noti ai fruitori del gruppo WhatsApp, dal quale riprendiamo alcune interessanti statistiche.
*ALLENATORI E TROFEI VINTI* (Fra parentesi il numero di tornei amichevoli; il primo numero rappresenta il totale dei tornei, amichevoli compresi)
Tasso 50 (1) – Tappo 34 (7) – Marco 10 (3) – Chri 9 (4) – Abu 7 (5) – Chiara 3 – N. Anna 3 (2) – Mario 2 – JO 2 – Massi 2 (2) – Sonny 2 (1) – U Palu/alias Tappo 2 (1) – Spillo 1 – Giallino 1 – Giuly 1 – Missy 1 – Romeo 1 – Nerone 1 – Mambo 1 – Dante 1 – Claretta 1 (1) – Foro 1 (1) – Fabio 1 (1)
P.S.
Non sono stati conteggiati premi individuali come “allenatore dell’anno” o “uomo social”, ma solo i trofei vinti con le proprie squadre.
Non è tutto oro ciò che luccica, ma a volte è vero anche il contrario e spesso un piazzamento di prestigio o una prestazione di rilievo fanno ben più la differenza di molti trofei in bacheca. Questo è ancor più vero per squadre all’esordio assoluto come La Tartaruga, ma anche per squadre che dal successo in Serie B arrivano a stupire in A, come avvenuto per i Biblios. Va anche detto, però, che dei secondi ci si ricorda qualche volta anche perché le favole giungono misteriosamente a compimento, non al livello del Leicester di Ranieri, ma come il Napoli di Maradona o la Roma di Totti che arriva al titolo. Con questo c’entra poco l’Inter di Mou (top club e top manager) e potremmo, piuttosto, pensare ad un Arsenal degli “invincibili”, che proprio quest’anno sembrano aver ritrovato (nonostante il devastante innesto di Jorginho) il giusto incantesimo per tornare fra i professionisti. Questo avviene lo stesso anno in cui un altro grande club (fanta) calcistico potrebbe rilanciare clamorosamente le proprie ambizioni, “riscattando” anni di secondi posti. Stiamo parlando, ovviamente, del Sassuolo di Tappo, che soltanto nelle ultime tre stagioni è riuscito ad arrivare altrettante volte secondo. Che sia l’anno buono per calare il poker di argenti consecutivi? Scherzi a parte, i nero-verdi (quando ancora non indossavano questi colori) avevano già raggiunto quattro secondi posti consecutivi nelle prime quattro edizioni della Super League, per poi trovare un altro argento intervallato da sporadiche apparizioni di Cacca, Ferrari, Sex, Eagles e persino lo stesso Arquebuse dei record, quando Christian divenne il primo “non-Ale” a vincere il titolo. Tasso si riprese subito la scena, salvo essere poi spodestato dal fidato amico Marco (un biblico Giuda, o un Bruto per Cesare-Tasso “imperator”), primo “non-Tassinari” a trionfare in SL. Certo, di battaglie epiche in stile Termopili se ne ricordano tante (in contesto fantacalcistico) e tutte con protagonista o co-direttore esecutivo il nostro fidato Andrea, ma ancora non ci è successo di veder trionfare il Tappo più alto che c’è. Dalla prima storica rivalità col WUA fino allo scudetto perso all’ultima giornata nella gara di Formula 1 contro Marco, Tappetto è un fenomeno nel perdere titoli a tanto così (immaginatevi un’italianissima mano che mima qualcosa) dall’arrivo, come un Vettel che rimane senza benzina e riceve una penalità di dieci secondi. Ad ogni modo, vincente o meno (non si può certo dire che, a livello generale, non lo sia, il nostro Re di Coppa), Tappo rappresenta storia e patrimonio del fanta Tassinari, come dimostrato dal fatto che la sua squadra (con quelle di Tasso e Chri) sono le uniche sempre presenti ad ogni singola edizione di SL (Eagles e Arquebuse, però, non hanno cambiato mai nome in tutti questi anni); tale dato evidenzia due ulteriori elementi d’analisi: in primo luogo, questi tre allenatori sono a tutti gli effetti gli storici fondatori del campionato e non si sono mai persi un’edizione, ma non solo. Infatti, in secondo luogo, la permanenza costante in massima categoria indica anche che queste tre squadre non sono mai retrocesse in Serie B in tanti anni, il che è un dato certamente da non sottovalutare. Va anche detto, tuttavia, che gli Eagles rischiarono moltissimo l’anno in cui arrivarono ultimi in campionato, quando però la retrocessione non era prevista, almeno per quanto riguardava quella stagione e poche altre. Se si volesse dire di più si potrebbero anche analizzare ulteriori dati riguardanti Tasso e Tappo. Infatti, va anche detto che l’Arquebuse è in assoluto il club con più titoli di SL vinti (12 su 15 totali), ma il Sassuolo ha il suo “peggiori risultato” migliore di quello dei bianco-blu. Infatti, mentre Tasso si piazza quinto nella stagione 20/21, il peggior risultato di Tappo è un unico quarto posto, ottenuto nell’annata 14/15 (per il resto solo secondi o terzi posti). Va anche detto che da quel famoso quarto posto il trend di Tappo è stato in continua crescita, tanto che da allora i suoi piazzamenti sono stati 4-3-3-3-3-2-2-2. Detto ciò, è anche lecito domandarsi cosa ci dobbiamo aspettare da Tappo. Lo si è detto, in caso di “poker di secondi posti” Tappo eguaglierebbe il record di argenti consecutivi che già gli appartiene, ma non è l’unica opzione. Infatti, non sembra nemmeno sbagliato immaginare che una simile ascesa tappiana possa o debba realmente e finalmente concretizzarsi nella conquista dell’agognato titolo, specialmente nell’anno in cui Tappo riabbraccia finalmente Ochoa in una sua squadra di club. Va anche proposto un altro scenario però; l’ultima volta che Tappo passò dal terzo al secondo posto in classifica, mancando il titolo nella stagione 13/14, si ritrovò “in caduta libera” l’anno dopo, con un dignitosissimo quarto posto finale che, a quel punto, sapeva di vera e propria beffa, specialmente se paragonato ai sogni iridati del nostro eroe. A questo punto, però, il cammino di Andrea pare segnato e il nostro “Arsenal umano” non può certo tirarsi indietro a questo punto del percorso. Con 45 argenti (solo 8 dei quali in tornei amichevoli) Tappo ha vinto (quasi) tanti secondi posti quanti ori di Tasso e appare forse il caso domandarsi se non sia il momento di pretendere qualcosa di più, da se stessi e dai propri ragazzi. Tutto ciò considerando anche che Tappo rimane in vetta con una rosa non certo all’altezza delle rivali, ma con un Osimhen in più e ancora un paio di “partite di scarto”, specialmente guardando ad una Tartaruga sempre più lepre che altro animale. Con 16 potenziali rivali, ogni anno di fantacalcio diventa sempre più imprevedibile man mano che passano gli anni e vedersi sfumare un ipotetico titolo davanti agli occhi, dopo aver condotto in testa sostanzialmente ogni giornata, sarebbe davvero una condanna per chiunque. Questo è il momento, questo è il giorno, l’anno della svolta, l’attimo di un treno che, questa volta, non può essere perso. Già che siamo in clima Sanremo, qualcuno direbbe “destinazione Paradiso”, noi diciamo: destinazione Super League.
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About the Author: Alessandro Tassinari
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