Sassuolo Made in Danmark

Sassuolo Made in Danmark

di 21 Agosto 2024

Sono tanti i danesi nero-verdi

Non sempre si diventa bandiere e non sempre si ha successo nel proprio club, ma per i tifosi certi acquisti non sono mai semplici avventure di passaggio; lo sa bene Tappo, che col suo Sassuolo ha sempre portato avanti una filosofia puramente “tassiana” (il cognome non mente) legata alla conferma dei propri uomini di fiducia nel passaggio da una stagione all’altra. Quando gli stessi ingaggi non sono possibili, tuttavia, Tappo deve inventarsi qualcosa per costruire il proprio gioco simil-nazionale, con un’identità definita e rimandi a specificità del proprio club. Ecco, quindi, che Lord Bendtner in persona apre e comanda la dinastia dei grandi fuoriclasse danesi alla corte di Tappo. Dal Lord ad Hojlund, passando per Cornelius e Warming, fino allo sfortunato Eriksen, è soprattutto il reparto offensivo (con l’eccezione dell’ultimo citato) ad essere interessato da questo processo di tematizzazione del club emiliano. Se si pensa al fantacalcio delle Nazionali, però, il discorso si fa ancora più complesso, come per la Z-Gen, dove Tappo ha deciso di portare con sé il già ricordato Hojlund, ma anche il figlio d’arte Kasper Schmeichel, che mister Andrea aveva voluto con sé anche all’ultimo Mondiale. Insomma, le stelle danesi del Sassuolo hanno avuto più o meno successo a seconda del tempo e delle circostanze, ma siamo certi che la loro conferma  in rosa non dipenda unicamente dai risultati effettivamente raccolti sul terreno di gioco. A prescindere da tutto, questo Sassuolo made in Danmark ci farà ancora sognare gloriose avventure.

 

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About the Author: Alessandro Tassinari

Alessandro nasce a Forlì il 21 settembre del 1998. Ha partecipato a diversi Concorsi Letterari ottenendo più di ottanta premi e riconoscimenti (tra primi posti e menzioni di merito); suoi componimenti sono presenti in diverse antologie e siti d’impronta culturale. Nel 2015 partecipa ad una mostra forlivese, dedicata alla creatività adolescenziale. Partecipa come comparsa alla docu-fiction “Morgagni oggi; sua maestà anatomica” (di Cristiano Barbarossa). Realizza le illustrazioni per il fantasy “L’ombra di Lyamnay” (Annarita Faggioni), per poi firmare le introduzioni alla raccolta poetica “Respiro di vita” (Melissa Storchi) e a “Dieci Dodici” (Umberto Pasqui). Nel 2016 riceve il premio “Naim Araidi” per la poesia giovane. L’anno seguente partecipa come giurato al concorso “Aspettando il Natale”. Vince una borsa di studio per merito presso l’Università di Bologna ed un’altra istituita dal Comune di Cervia in memoria di Gino Pilandri, storico sindaco della città romagnola. Presso l’Università di Bologna consegue in tutto tre lauree: in Lettere, Italianistica e Geografia.

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