Da Perez a Rabiot: Quando i parenti degli sportivi rubano la scena
Da Perez a Rabiot: Quando i parenti degli sportivi rubano la scena
Quando i parenti degli sportivi rubano la scena: frasi e gesti discutibili dietro le quinte
Nel mondo dello sport, le dinamiche familiari spesso giocano un ruolo fondamentale, non solo nel sostegno psicologico e morale degli atleti, ma talvolta anche nell’influenzare decisioni di carriera. Recentemente, Antonio Perez Garibay, padre di Sergio “Checo” Perez, ha rilanciato con forza la fiducia nel futuro del figlio, nonostante le voci di una sua possibile sostituzione in Red Bull. “Il meglio di Checo deve ancora venire, sarà campione del mondo”, ha dichiarato con una sicurezza quasi sfacciata. Tuttavia, queste parole fanno parte di una lunga tradizione di parenti che prendono il centro della scena con frasi e comportamenti fuori dal comune.
Le frasi iconiche dei parenti degli sportivi
Non è la prima volta che un familiare di un atleta fa discutere per dichiarazioni clamorose. Un esempio celebre è Federica Riccardi, moglie di Alessio Cerci, che alcuni anni fa fece scalpore sui social media con un commento che rimane nell’immaginario collettivo: “I cani rimangono cani”. Una risposta che scatenò un mare di polemiche dopo le critiche mosse a Cerci durante la sua parentesi all’Atlético Madrid. Il commento è diventato un simbolo delle difese accorate (e a volte fuori misura) dei familiari.
Poi, c’è Wanda Nara, ex moglie e procuratrice di Mauro Icardi, che negli anni ha saputo monopolizzare l’attenzione tanto quanto, se non più, del marito. Le sue vicende legate ai contratti e le trattative con l’Inter, PSG e altri club hanno reso evidente quanto l’influenza di un parente possa spingersi oltre la sfera privata, fino a influenzare decisioni professionali di alto livello.
Il caso di Adrien Rabiot e la madre-manager
Un’altra figura emblematica è Véronique Rabiot, madre e agente di Adrien Rabiot. La sua gestione del figlio, particolarmente durante la scorsa estate, ha suscitato non poche critiche. Nonostante il buon rendimento del centrocampista francese, le richieste esose avanzate dalla madre-procuratrice hanno bloccato più volte il suo trasferimento in top club. Questo ha lasciato il figlio in bilico, senza contratti allettanti sul tavolo e creando situazioni complesse da risolvere.
Padri ingombranti: la pressione dei genitori sui campioni
Jos Verstappen, il padre di Max, è noto per il suo ruolo determinante nel plasmare la carriera del figlio, a volte con metodi duri e rigidi. Spesso presente nel paddock, ha svolto un ruolo da protagonista nel percorso verso il successo di Max, fin dalla giovane età. Questo approccio ha portato a grandi risultati, ma solleva anche interrogativi sull’impatto che una pressione così forte possa avere su un giovane atleta. Un parallelo interessante è con il padre di Fernando Alonso, che di recente ha rivelato come da bambino (Fernando) desiderasse giocare a calcio e che, spinto verso la Formula 1, si è perso molte esperienze tipiche dell’infanzia.
Ilary e Totti: quanto può influire una moglie?
Tra le vicende più discusse, non si può dimenticare il ruolo di Ilary Blasi nelle scelte professionali di Francesco Totti. Negli ultimi anni di carriera del capitano della Roma, il peso delle decisioni familiari, comprese quelle legate al ritiro, sembrava essere fortemente influenzato dalla moglie. Un equilibrio delicato, che ha suscitato più di un dubbio su chi realmente tenesse le redini delle decisioni finali.
Hakimi e il sostegno materno
Infine, una storia recentissima che ha fatto il giro del mondo riguarda Achraf Hakimi. Il giocatore del Paris Saint-Germain ha scelto di intestare i suoi beni alla madre, una mossa che ha attirato l’attenzione soprattutto in relazione alle sue vicende coniugali. In caso di divorzio, infatti, la moglie non avrebbe potuto reclamare gran parte del patrimonio del calciatore, dato che formalmente tutto apparteneva alla madre. Una strategia che, sebbene giuridicamente ineccepibile, ha fatto parlare moltissimo i media, gettando nuova luce sul potere delle famiglie nella gestione delle carriere degli sportivi.
Il legame tra famiglia e sportivo è senza dubbio essenziale, ma quando il confine tra supporto e intrusione si assottiglia, le dinamiche possono diventare complesse e spesso problematiche. Dai consigli ben intenzionati ai veri e propri passi falsi, i familiari degli sportivi riescono a ritagliarsi una fetta di attenzione che a volte rischia di eclissare persino le gesta in campo dei loro cari.
Questo vale tanto per i campioni affermati quanto per i più giovani; ci ricorda l’importanza di mantenere un confine che permetta ai figli di avere un po’ di autonomia.
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About the Author: Alessandro Tassinari
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Sinceramente le mamme manager sono quelle che danneggiano anche il nostro calcio giovanile… Dai pulcini in avanti influenzano gli allenatori e si permettono di mettere becco sulle decisioni… La mamma dovrebbe fare bene il suo mestiere di mamma e basta….