Dal Fantacalcio alla Serie A: eroi, disastri e numeri da leggenda 

Dal Fantacalcio alla Serie A: eroi, disastri e numeri da leggenda 

di 16 Novembre 2024

Nel vasto regno del calcio, tra campi erbosi e pixel luminosi, si combattono due guerre parallele: quella dei campioni veri, che sudano in Serie A, e quella dei “couch manager”, che si dannano l’anima al Fantacalcio. Da un lato abbiamo Osimhen e Lautaro, dall’altro Kendrick LaVar e Samuel T’ingula. Ma cosa succede se proviamo a intrecciare i loro destini e mettere a confronto questi due mondi? Spoiler: succede il caos. 

 

La gloria del Fantacalcio 

Nel regno digitale del Fantacalcio, dove non ci sono palloni ma montagne di Excel e bestemmie nei gruppi WhatsApp, troneggia la squadra Emerson Royal FC. Con i suoi 16 punti, questa corazzata ha dimostrato che l’attacco è importante, ma la difesa lo è ancora di più. Ha subito solo 12 gol, che per gli standard del Fantacalcio è come dire “catenaccio all’italiana 2.0” (anche se il top del top è Big Fabio a quota 8). 

E mentre Emerson Royal FC marcia verso la gloria, chi vive di emozioni forti è sicuramente Il Cass(ZZ)aro, che ha deciso di vincere o morire. Con 20 gol subiti, il suo portiere si sveglia sudato ogni notte, mentre il fantallenatore si consola pensando che “alla fine contano i punti, non le porte sfondate”. 

Ma non tutto è disperazione: Giroud’Italia e Kendrick LaVar guidano l’epica offensiva con ben 18 gol fatti a testa. Due attacchi atomici che sembrano ispirati dai migliori anni di Zeman, anche se poi qualche gol di troppo lo lasciano per strada. Ah, dimenticavo: Giroud’Italia è pure il re indiscusso dei FantaPunti Totali, con uno strabiliante 678,5. Insomma, una sorta di Atalanta digitale. 

 

La battaglia della Serie A 

Passiamo ora alla dura realtà della Serie A, dove invece di spreadsheet si usano le scarpe bullonate e invece dei meme di Giroud si parla di VAR e fuorigioco millimetrici. In cima alla classifica troviamo Napoli, il solito esercito che domina con il pragmatismo di un generale romano. I suoi 26 punti sono un monumento alla concretezza, anche se con soli 19 gol segnati non può certo competere con l’irruenza dell’Atalanta, che di gol ne ha fatti 31. Un attacco che sembra la versione reale di Kendrick LaVar. 

Ma non tutto è oro quel che luccica: scendendo verso il fondo della classifica, troviamo il dramma shakespeariano di Verona e Lecce, che con 27 gol subiti sono l’equivalente in carne e ossa di Il Cass(ZZ)aro. Difese che sembrano grate di un pollaio, con il portiere che ormai non si gira neanche più quando la palla passa. Il Venezia manco lo ricordiamo. 

E se la Serie A è fatta di corazzate, ci sono anche nobili decaduti come il Milan: 18 punti, un equilibrio precario tra sogni di gloria e sguardi al passato. Insomma, se fosse una squadra del Fantacalcio, probabilmente si chiamerebbe qualcosa tipo “San Mkhitaryan”. Qui invece lasciamo fuori la Roma… Lunga vita a Sir Claudio! 

 

Il confronto epico 

Ora, proviamo a mettere insieme questi due mondi paralleli. Chi sarebbe il Napoli del Fantacalcio? Sicuramente Emerson Royal FC, concreto e solido. E l’Atalanta? Facile, Giroud’Italia, che vive di gol e spettacolo. Ma chi rappresenterebbe Verona e Lecce? Nessun dubbio: Il Cass(ZZ)aro, un po’ per solidarietà, un po’ perché bisogna sempre ricordarsi che nel calcio, come nella vita, a volte si vince segnando tanto… ma spesso si perde difendendo poco. 

E i numeri? Beh, in Serie A abbiamo squadre che hanno segnato 31 gol in 12 partite (Atalanta), mentre nel Fantacalcio il massimo è 18 in 9 partite. Si direbbe che nel mondo virtuale le squadre siano un po’ più avare davanti alla porta, o magari che i giocatori si risparmino perché sanno di dover essere “venduti” nel mercato invernale. 

 

Conclusione: chi è il vero campione? 

Alla fine, il Fantacalcio è un gioco, ma guai a dirlo ai suoi protagonisti. C’è chi scruta le formazioni con più attenzione di un CT della nazionale, chi manda messaggi alle 3 di notte perché “ha visto una news sullo stiramento di Kostic”. E poi c’è chi, come Kendrick LaVar, punta tutto sull’attacco fregandosene della difesa. Un po’ come l’Atalanta, ma con meno Gasperini e più birre al pub. 

E la Serie A? Beh, quella resta il regno dei veri gladiatori, ma forse avrebbe qualcosa da imparare dal Fantacalcio: un po’ più di leggerezza, qualche meme qua e là, e soprattutto l’epicità di nomi come Asorci di Lochness, che in termini di creatività potrebbero surclassare anche il miglior club di Premier League. 

Che siate della fazione Serie A o del partito Fantacalcio, ricordate una cosa: la vera vittoria è quella che si festeggia sul gruppo WhatsApp, con gli insulti ai rivali e gif di Gattuso. E alla fine, il calcio è bello proprio perché riesce a farci vivere epiche battaglie… anche solo per il +3 di un goal o il +1 di un assist. 

 

 

 

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About the Author: Alessandro Tassinari

Alessandro nasce a Forlì il 21 settembre del 1998. Ha partecipato a diversi Concorsi Letterari ottenendo più di ottanta premi e riconoscimenti (tra primi posti e menzioni di merito); suoi componimenti sono presenti in diverse antologie e siti d’impronta culturale. Nel 2015 partecipa ad una mostra forlivese, dedicata alla creatività adolescenziale. Partecipa come comparsa alla docu-fiction “Morgagni oggi; sua maestà anatomica” (di Cristiano Barbarossa). Realizza le illustrazioni per il fantasy “L’ombra di Lyamnay” (Annarita Faggioni), per poi firmare le introduzioni alla raccolta poetica “Respiro di vita” (Melissa Storchi) e a “Dieci Dodici” (Umberto Pasqui). Nel 2016 riceve il premio “Naim Araidi” per la poesia giovane. L’anno seguente partecipa come giurato al concorso “Aspettando il Natale”. Vince una borsa di studio per merito presso l’Università di Bologna ed un’altra istituita dal Comune di Cervia in memoria di Gino Pilandri, storico sindaco della città romagnola. Presso l’Università di Bologna consegue in tutto tre lauree: in Lettere, Italianistica e Geografia.

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