Super League: Debauchery Tea Party domina il regno 

Super League: Debauchery Tea Party domina il regno 

di 16 Novembre 2024

Fra Super League e Serie A cambia tutto, ma non cambia nulla; sembra un ossimoro (forse lo è), ma un fondo di verità c’è. Infatti, al vertice della classifica di SL troviamo il mitico Debauchery Tea Party, che con 26 punti in 12 partite si posiziona come imperatore incontrastato del grande continente fantacalcistico dei Tassinari. La squadra ha segnato ben 33 gol, dimostrando di avere un attacco da far invidia alla versione fantacalcistica di Haaland & Co (leggasi, praticamente, Kim Jong United). Certo, i 15 gol subiti indicano che c’è ancora qualche spazio per migliorare, ma a chi vince (e fa tanti gol) si perdona tutto. 

A pari punti, ma con un gioco meno spettacolare, ci sono poi i Sex FC: 26 punti, 31 gol fatti e una difesa quasi blindata con 17 gol subiti. Questi si comportano come il Napoli della Serie A: poche reti subite e una solidità da far tremare i più agguerriti sfidanti, anche se non sembra. 

Dietro di loro, il resto della competizione si accalca con numeri meno stratosferici. T-Rex d’Oro è il “bomber timido” della Super League, con 21 punti, 26 gol fatti e una differenza reti positiva (+11) che testimonia un certo equilibrio, ma senza l’esplosività dei leader. Va detto, però, che mister Tappo veniva da un periodo non proprio brillante, con la squadra messa pericolosamente sotto esame e in attesa di risposte concrete. Con 5 punti dal leader e una squadra parzialmente attrezzata, la sfida può dirsi solo in parte superata. 

In fondo alla classifica, il dramma epico è rappresentato dal Venezia 2.0 e dall Rappresentativa JO, entrambe ferme a 4 punti. I primi hanno segnato solo 1 gol e incassato 16, rendendo il loro portiere certamente fra i più impegnati della lega, ma non il più impegnato. Simili disastri anche per la Rappresentativa JO, che ha segnato appena 3 gol subendone però 21, una cifra che suggerisce difese con più buchi di un formaggio svizzero. 

 

Numeri della Super League: gol, difese e spettacolo 

Miglior attacco: Debauchery Tea Party, con 33 gol fatti. Una macchina da guerra offensiva, che supera di gran lunga il miglior attacco della Serie A (Atalanta, con 31 gol in 12 partite). 

Miglior difesa: Dinda Team, che ha subito solo 11 gol. Una squadra compatta e pragmatica, simile al Napoli in questo dato, che in Serie A ha subito appena 9 reti. Mario fatica però in fase offensiva, con 23 reti segnate che fermano il club al quarto posto (sei punti dalla vetta). 

Peggior difesa: Rappresentativa Jo, con 21 gol incassati. Se questa squadra fosse in Serie A, farebbe compagnia a Verona e Lecce, che condividono il triste record di peggior difesa con 27 gol subiti. 

Peggior attacco: Venezia 2.0, con una sola rete in 12 partite. Un numero tristemente basso che, in Serie A, farebbe sembrare una squadra prolifica persino il Venezia ultimo, o lo stesso Lecce, con appena 5 goal all’attivo. 

Punteggio totale più alto: Debauchery Tea Party, con ben 961 punti totali. In termini di Fanta-punteggio, questa squadra domina come l’Atalanta nei suoi giorni migliori. 

 

Il confronto con la Serie A 

La Super League e la Serie A ci offrono due visioni parallele del calcio, ma ci sono alcune similitudini interessanti e alcune differenze abissali. 

Leader pragmatici: Se il Napoli è il re della Serie A, nella Super League abbiamo il DTP, che spinge forte in attacco ma mantiene un minimo di solidità difensiva. In modo analogo, anche i Sex FC ricordano il Napoli, per il bilanciamento altrettanto buono tra difesa e attacco. 

Attacchi spumeggianti: L’Atalanta della Serie A e il Debauchery Tea Party della Super League sono due esempi di squadre che giocano per segnare. Entrambe superano i 30 gol fatti in campionato, anche se la difesa della Dea virtuale è un po’ meno solida. No, scherzo: entrambi i club hanno subito 15 reti. 

Fondi di bottiglia: In Serie A, Verona e Lecce lottano con statistiche drammatiche, ma almeno non sono sole. Nella Super League, Venezia 2.0 e Rappresentativa JO sembrano quasi aver smesso di lottare: attacchi spenti e difese in vacanza. 

Numeri spettacolari: I punti totali della Super League danno un’idea di quanto i calciatori reali abbiano influenzato la competizione. Ad esempio, Abu domina con 961 punti, segno di una rosa piena di top player in stato di grazia. 

Se dovessimo raccontare la Super League con toni epici, cosa mai fatta assolutamente da noi altri, il Debauchery Tea Party sarebbe l’eroe spartano che difende le Termopili del primo posto, mentre Marco è il comandante calcolatore che aspetta il momento giusto per colpire. Più indietro, i T-Rex d’Oro lottano per rimanere nella scia dei giganti, mentre nelle retrovie si consumano tragedie greche con protagonisti Venezia 2.0 e Rappresentativa JO. In mezzo, ovviamente, il cosmo. 

La Serie A, con i suoi eroi reali, sembra quasi una versione più sobria della Super League. Ma diciamolo: non c’è nulla di meglio del Fantacalcio per trasformare un 2-1 di lunedì sera in un’epopea degna di Omero. Se il calcio è il teatro della vita, la Super League è il suo lato più epico e assurdo. 

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About the Author: Alessandro Tassinari

Alessandro nasce a Forlì il 21 settembre del 1998. Ha partecipato a diversi Concorsi Letterari ottenendo più di ottanta premi e riconoscimenti (tra primi posti e menzioni di merito); suoi componimenti sono presenti in diverse antologie e siti d’impronta culturale. Nel 2015 partecipa ad una mostra forlivese, dedicata alla creatività adolescenziale. Partecipa come comparsa alla docu-fiction “Morgagni oggi; sua maestà anatomica” (di Cristiano Barbarossa). Realizza le illustrazioni per il fantasy “L’ombra di Lyamnay” (Annarita Faggioni), per poi firmare le introduzioni alla raccolta poetica “Respiro di vita” (Melissa Storchi) e a “Dieci Dodici” (Umberto Pasqui). Nel 2016 riceve il premio “Naim Araidi” per la poesia giovane. L’anno seguente partecipa come giurato al concorso “Aspettando il Natale”. Vince una borsa di studio per merito presso l’Università di Bologna ed un’altra istituita dal Comune di Cervia in memoria di Gino Pilandri, storico sindaco della città romagnola. Presso l’Università di Bologna consegue in tutto tre lauree: in Lettere, Italianistica e Geografia.

One Comment

  1. Fabio 17 Novembre 2024 at 9:25 - Reply

    Parallelismi degni del miglior Guido Meda… Aspetto con ansia i prossimi articoli, con la speranza di leggere estremismi e assurdità all’altezza dei peggiori Vanzini-Genè

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