Roma nel baratro: quattro allenatori in dieci mesi e numeri da incubo

Roma nel baratro: quattro allenatori in dieci mesi e numeri da incubo

di 28 Novembre 2024

La stagione 2024/25 si sta rivelando un autentico incubo per la Roma, che a questo punto della Serie A si trova a lottare contro una crisi sportiva e gestionale (quasi) senza precedenti. Con il recente arrivo di Claudio Ranieri per il suo terzo mandato sulla panchina giallorossa, la Roma ha già cambiato quattro allenatori in soli dieci mesi: un record inquietante che sottolinea lo stato di caos e improvvisazione che regna nel club.

 

La spirale dei cambi in panchina

Il punto di rottura è stato l’esonero a gennaio di José Mourinho, un tecnico con un curriculum vincente, ma mandato via in modo affrettato e controverso dopo alcune incomprensioni interne e una gestione mal sopportata dalla dirigenza. Al suo posto, l’ex bandiera Daniele De Rossi è stato chiamato allo sbaraglio. Senza esperienza a certi livelli, è stato confermato in modo discutibile con un contratto triennale, ma il sogno si è infranto dopo solo quattro giornate al primo campionato da non-traghettatore: troppo poco per mostrare qualcosa, ma abbastanza per accentuare i dubbi sulla programmazione societaria.

Successivamente è stato ingaggiato Ivan Juric, un tecnico “solido” e pragmatico, ma catapultato in una situazione disperata e, probabilmente, troppo grande per lui. Le sue conferenze stampa, spesso segnate da toni controversi e atteggiamenti fin troppo “positivi”, sono diventate il simbolo di una stagione in cui anche i dettagli comunicativi riflettono il malessere di fondo. Ora, con Ranieri al comando – terzo allenatore della stagione, quarto nell’anno solare – la squadra cerca disperatamente stabilità, ma il calendario non promette nulla di buono.

 

Numeri da zona retrocessione

Analizzando i dati, la Roma ha raccolto solo 13 punti nelle prime 13 giornate, con una media di 1 gol segnato a partita nei soli match di campionato. Peggio è andata solo in rare occasioni nella storia del club, come nel 1950/51 (-12 rispetto alla media attuale con il criterio dei 3 punti a vittoria) e nel 1942/43 (-11). I numeri sottolineano come questa sia una delle peggiori partenze del club, nonostante un organico che, sulla carta, sarebbe competitivo almeno per la zona europea.

Se il problema non è solo tecnico, la mancanza di coerenza a livello dirigenziale ha sicuramente contribuito. La squadra sembra fragile mentalmente, e il continuo avvicendamento di allenatori ha impedito la creazione di un’identità tattica e di gioco.

 

Un calendario da incubo

Dopo l’esordio di Ranieri con una sconfitta per 1-0 contro un Napoli brillante al Maradona, la Roma si prepara ad affrontare due sfide che potrebbero segnare in modo decisivo il destino della stagione:

1. Tottenham a Londra: vincere in casa degli Spurs non accade dal 2001. Il match, valevole per la fase a gironi di Europa League, potrebbe condannare definitivamente i giallorossi a un’eliminazione precoce dalla competizione europea.

2. Atalanta in campionato: i bergamaschi, attualmente secondi in classifica, sono una delle squadre più in forma della Serie A. Per la Roma, non perdere questa partita sarà fondamentale per non sprofondare ancora più in basso.

 

Ranieri tris: l’ultima speranza

Ranieri ha sempre incarnato l’idea del “traghettatore” capace di restituire dignità e serenità alle squadre in difficoltà. Tuttavia, il compito che lo attende sembra proibitivo: dovrà riportare unità in un gruppo che appare ormai alla deriva e fronteggiare una tifoseria sempre più esasperata. Le sue prime dichiarazioni, comunque, lasciano trasparire ottimismo e voglia di provarci fino in fondo: “Conosco l’ambiente e so cosa significa soffrire per questa maglia. Ora è il momento di reagire insieme”. Parafrasiamo così.

 

Conclusioni

La Roma si trova di fronte a un bivio: o riesce a ricompattarsi intorno all’esperienza e alla leadership di Ranieri, oppure rischia di trasformare questa stagione in una delle peggiori della sua storia. Il tempo stringe e i numeri sono impietosi. Le prossime settimane saranno decisive, sia per il futuro sportivo che per quello gestionale del club.

 

I numeri della crisi

La Roma 2024/25 sta vivendo una delle peggiori partenze nella sua storia in Serie A. Dopo 13 giornate, la squadra ha raccolto appena 10 punti, un dato che si avvicina pericolosamente ai momenti più bui del passato. Per contestualizzare, ecco un confronto con altre stagioni storicamente difficili, considerando la media gol e i punti dopo 13 giornate:

(Fonte: Transfermarkt)

 

La media gol negativa (-4 nella stagione attuale) indica uno squilibrio evidente: la squadra subisce molto più di quanto riesca a segnare. Questa inefficacia offensiva è comune a molte stagioni difficili della storia giallorossa, ma raramente si è accompagnata a un punteggio così basso dopo 13 giornate.

 

Un dato preoccupante

La situazione attuale è allarmante perché, rispetto ad altre stagioni negative, la Roma fatica a trovare continuità non solo nei risultati ma anche nel gioco. La mancanza di una guida stabile in panchina e i continui cambiamenti tattici hanno contribuito a peggiorare una crisi che i numeri non fanno altro che confermare.

In una stagione che sembra già compromessa, la speranza è che il caos venga finalmente sostituito da una visione chiara e dalla capacità di compiere scelte coerenti. Perché la Roma, nonostante tutto, merita molto di più.

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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About the Author: Alessandro Tassinari

Alessandro nasce a Forlì il 21 settembre del 1998. Ha partecipato a diversi Concorsi Letterari ottenendo più di ottanta premi e riconoscimenti (tra primi posti e menzioni di merito); suoi componimenti sono presenti in diverse antologie e siti d’impronta culturale. Nel 2015 partecipa ad una mostra forlivese, dedicata alla creatività adolescenziale. Partecipa come comparsa alla docu-fiction “Morgagni oggi; sua maestà anatomica” (di Cristiano Barbarossa). Realizza le illustrazioni per il fantasy “L’ombra di Lyamnay” (Annarita Faggioni), per poi firmare le introduzioni alla raccolta poetica “Respiro di vita” (Melissa Storchi) e a “Dieci Dodici” (Umberto Pasqui). Nel 2016 riceve il premio “Naim Araidi” per la poesia giovane. L’anno seguente partecipa come giurato al concorso “Aspettando il Natale”. Vince una borsa di studio per merito presso l’Università di Bologna ed un’altra istituita dal Comune di Cervia in memoria di Gino Pilandri, storico sindaco della città romagnola. Presso l’Università di Bologna consegue in tutto tre lauree: in Lettere, Italianistica e Geografia.

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