RecensionE ignorante GP di Città del Messico 2024/2025: la prima storica Recensione NON di F1!

RecensionE ignorante GP di Città del Messico 2024/2025: la prima storica Recensione NON di F1!

di 12 Gennaio 2025

Da RecensiOne a RecensionE il passo è breve…

Cari amici appassionati di motori e amanti della nostra storica Recensione ignorante, oggi celebriamo un momento epocale: per la prima volta nella nostra gloriosa tradizione, lasciamo le monoposto della F1 per tuffarci nel mondo elettrico della Formula E. A grande richiesta dai nostri lettori (sì, proprio voi che ci scrivete “Perché non fate anche la FE?!”), eccoci qui con la Recensione ignorante dell’E-Prix di Città del Messico. Spoiler: si vola altissimo.


Mariachi sì, Mariachi no? Il dramma di Eurosport

Che ci crediate o no, la telecronaca di Eurosport è stata accompagnata da una richiesta costante, quasi disperata: “Dateci i mariachi!”. I telecronisti li hanno evocati per tutta la gara, ma le telecamere sono rimaste impassibili. Neanche un sombrero inquadrato. Ragazzi, siamo in Messico, vogliamo folklore, vogliamo musica, vogliamo il padre di Perez che balla coi mariachi (spoiler: lui c’era, ma ci arriviamo). Eurosport, 5 in pagella: bravi, ma potevate dare di più.


Voto 10 ai tifosi messicani: un bagno di folla incredibile

Che spettacolo il pubblico messicano! Una marea di gente, un’atmosfera degna della F1. Ogni curva, ogni sorpasso, ogni incidente è stato accompagnato da un boato che sembrava scuotere le batterie delle monoposto. Bravi tutti, davvero. Se questo è il futuro della Formula E, siamo a cavallo (elettrico, ovviamente).


Il padre di Perez, ovunque e comunque

Se c’è una costante nei GP messicani, è lui: il papà di Sergio Perez. Anche se Checo non c’entra niente con la Formula E, lui è stato ovunque, esultando come se il figlio avesse appena vinto. E la perla: “Mio figlio sarà campione del mondo”. Ma di quale categoria, signor Perez? Della F1, della Formula E, del burrito più veloce del pianeta? Non importa, lo amiamo lo stesso. Voto infinito.


Mediaset, ci fai sognare (in differita)

Certo, Mediaset ha avuto il merito di trasmettere la gara in chiaro. Peccato che sia stata solo in differita. Ok, copiare i colossi come Sky, ma almeno fatelo bene (non copiate solo le repliche di F1). Non si può avere l’emozione della diretta? È come servire un taco senza salsa piccante: tristezza infinita.


La gara: metà sonno, metà fuoco e fiamme

Ammettiamolo: i primi 20 giri sono stati un ottimo sostituto di una tisana rilassante. Poi, improvvisamente, il caos: Safety Car, sorpassi, ritiri, e Oliver Rowland che tira fuori una prestazione mostruosa per prendersi la vittoria. Finale degno di nota.


I voti ignoranti della gara

  • Oliver Rowland (feat Nissan), voto 10: Perfetto. Safety Car? Secondo Attack Mode? Lui ha sfruttato tutto al massimo e ha zittito chiunque avesse dubbi su di lui. Fenomeno. FE-nomeni!
  • Nick Cassidy, che combini? Voto 2: Gli anni scorsi hai sfiorato il titolo, quest’anno fai collezione di zero in classifica. Così non va, Nick.
  • Mitch Evans, voto 7 per la poesia: In Brasile parti in fondo e arrivi primo. In Messico parti avanti e ti ritiri. Hai dato un senso nuovo al concetto di equilibrio.
  • Sam Bird, voto nostalgia: Pungi come un’ape, vola come un… Bird, Sam Bird. A 38 anni è ancora lì, a farci emozionare. Oggi un po’ meno, ma dovevamo dirlo, dovevamo ricordarlo.
  • Porsche, Da Costa e Wehrlein, voto 9 per la grinta: Ci avete fatto divertire, anche se (ahimè per voi) non vi è bastato per vincere. Ma i campioni del mondo si vedono anche da queste giornate (specialmente se arrivano da un brutto incidente).
  • Nemmeno un E-Prix in Italia, voto Scandaloso: Ma come si fa? La proverbiale terra dei motori che non conta nemmeno una gara nella massima competizione elettrica. Mah…
  • L’inno inglese, voto 0: Basta, per favore. Tra F1 e Formula E lo conosciamo a memoria, così come quello tedesco e quello olandese. Ormai possiamo cantarlo noi. Ridateci l’inno italiano accanto a quello inglese, almeno. Chi vorrà, capirà…

La Formula E, insomma, ci ha regalato il suo primo grande show per le Recensioni ignoranti. E sapete cosa? Ci piace. Non sarà la F1, ma c’è quel mix di caos e colpi di scena che tanto amiamo. Hasta luego, Messico!

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About the Author: Alessandro Tassinari

Alessandro nasce a Forlì il 21 settembre del 1998. Ha partecipato a diversi Concorsi Letterari ottenendo più di ottanta premi e riconoscimenti (tra primi posti e menzioni di merito); suoi componimenti sono presenti in diverse antologie e siti d’impronta culturale. Nel 2015 partecipa ad una mostra forlivese, dedicata alla creatività adolescenziale. Partecipa come comparsa alla docu-fiction “Morgagni oggi; sua maestà anatomica” (di Cristiano Barbarossa). Realizza le illustrazioni per il fantasy “L’ombra di Lyamnay” (Annarita Faggioni), per poi firmare le introduzioni alla raccolta poetica “Respiro di vita” (Melissa Storchi) e a “Dieci Dodici” (Umberto Pasqui). Nel 2016 riceve il premio “Naim Araidi” per la poesia giovane. L’anno seguente partecipa come giurato al concorso “Aspettando il Natale”. Vince una borsa di studio per merito presso l’Università di Bologna ed un’altra istituita dal Comune di Cervia in memoria di Gino Pilandri, storico sindaco della città romagnola. Presso l’Università di Bologna consegue in tutto tre lauree: in Lettere, Italianistica e Geografia.

2 Comments

  1. Fabio 12 Gennaio 2025 at 17:41 - Reply

    Voto 10 alla recensione ignorante della FE…. grande Ale

  2. Tappo 17 Gennaio 2025 at 0:03 - Reply

    Aspetto il come back di Cassidy 🥺

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