Trump, USA: ritorno al passato per il suo secondo mandato presidenziale

Trump, USA: ritorno al passato per il suo secondo mandato presidenziale

di 20 Gennaio 2025

Il 20 gennaio 2025, Donald Trump ha prestato giuramento come 47º Presidente degli Stati Uniti, segnando un ritorno storico alla Casa Bianca dopo il suo primo mandato conclusosi nel 2021.

La cerimonia si è svolta all’interno della Rotonda del Campidoglio a causa delle rigide temperature invernali. Trump ha utilizzato la Bibbia donatagli da sua madre e quella di Lincoln per il giuramento, seguendo la tradizione di alcuni dei suoi predecessori.

Nel suo discorso inaugurale, Trump ha proclamato l’inizio di una “nuova era d’oro” per l’America, annunciando misure significative come la dichiarazione di emergenze nazionali per chiudere la frontiera con il Messico e per rilanciare la produzione energetica interna.


Ha inoltre espresso l’intenzione di rinominare il Golfo del Messico in “Golfo d’America“. La cerimonia ha visto la partecipazione di importanti figure del mondo tecnologico, leader stranieri e ex funzionari governativi, sottolineando (o tentando di farlo) la resilienza e l’adattabilità della democrazia americana. Non sono mancati momenti di disapprovazione pubblica, tra cui fischi indirizzati ai Clinton e a Mike Pence da parte del pubblico presente.


Tolta la mera narrazione degli eventi, con il ri-insediamento di Trump, gli Stati Uniti re-intraprendono un nuovo vecchio corso politico che esalta poco gli osservatori internazionali, con l’obiettivo dichiarato di rafforzare la nazione e affrontare le sfide interne ed esterne con rinnovata determinazione.

In realtà, non abbiamo assistito a nulla di nuovo rispetto ai soliti slogan sovranisti trumpiani, che mietono vittime a parole nel tentativo di screditare i rivali e detrattori politici. Trump fa riferimento al suo classico repertorio di frasi fatte per questi eventi di massa, mentre trova in Musk un ulteriore alleato in questa sua ennesima avventura presidenziale.


Nonostante l’abilità di Trump nel catalizzare l’attenzione delle masse, la sua retorica durante il giuramento ha messo in evidenza ancora una volta i limiti di una comunicazione semplice, spesso ripetitiva e priva di reale profondità. Le sue dichiarazioni, pur energiche, si sono rivelate una combinazione di slogan già sentiti, mancanti di una visione articolata sui temi complessi che attendono il Paese. A questo si aggiunge un dato preoccupante: il ruolo sempre più sottomesso dei social media, che hanno progressivamente ridotto il controllo e il fact-checking sulle sue dichiarazioni, consentendo una diffusione incontrastata di messaggi controversi. Questa dinamica evidenzia una pericolosa inclinazione delle piattaforme a privilegiare l’engagement rispetto alla veridicità, alimentando la polarizzazione sociale anziché mitigarla.


L’insediamento di Donald Trump come 47° Presidente degli Stati Uniti ha generato reazioni contrastanti nei mercati finanziari. Inizialmente, gli investitori hanno accolto con favore le promesse di deregolamentazione e stimoli fiscali, prevedendo un potenziale impulso alla crescita economica. Tuttavia, l’intenzione dichiarata di imporre dazi del 25% e del 10% su prodotti provenienti da Messico, Canada e Cina ha sollevato preoccupazioni riguardo a possibili tensioni commerciali e all’impatto sull’inflazione.

Gli analisti di Schroders sottolineano che gli investitori devono prestare attenzione a quali promesse elettorali diventeranno priorità politiche, poiché ciò influenzerà sia l’economia che i mercati azionari e obbligazionari. Inoltre, le politiche di Trump potrebbero ampliare il divario tra i tassi statunitensi ed europei, rafforzando il dollaro e creando un paradosso per il futuro Presidente. In questo contesto, è fondamentale che gli investitori adottino un approccio prudente e flessibile, monitorando attentamente le evoluzioni politiche ed economiche per adattare le proprie strategie di investimento alle nuove dinamiche di mercato.


Il ritorno di Trump alla Casa Bianca non rappresenta solo un cambiamento politico per gli Stati Uniti, ma potrebbe influenzare l’equilibrio globale in molteplici settori, dai diritti civili alle politiche estere, fino all’evoluzione dei social media. In questo contesto, diventa fondamentale mantenere una visione critica e consapevole, poiché l’incertezza politica potrebbe avere ripercussioni su diversi aspetti della vita quotidiana, dal lavoro alle relazioni internazionali.

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About the Author: Alessandro Tassinari

Alessandro nasce a Forlì il 21 settembre del 1998. Ha partecipato a diversi Concorsi Letterari ottenendo più di ottanta premi e riconoscimenti (tra primi posti e menzioni di merito); suoi componimenti sono presenti in diverse antologie e siti d’impronta culturale. Nel 2015 partecipa ad una mostra forlivese, dedicata alla creatività adolescenziale. Partecipa come comparsa alla docu-fiction “Morgagni oggi; sua maestà anatomica” (di Cristiano Barbarossa). Realizza le illustrazioni per il fantasy “L’ombra di Lyamnay” (Annarita Faggioni), per poi firmare le introduzioni alla raccolta poetica “Respiro di vita” (Melissa Storchi) e a “Dieci Dodici” (Umberto Pasqui). Nel 2016 riceve il premio “Naim Araidi” per la poesia giovane. L’anno seguente partecipa come giurato al concorso “Aspettando il Natale”. Vince una borsa di studio per merito presso l’Università di Bologna ed un’altra istituita dal Comune di Cervia in memoria di Gino Pilandri, storico sindaco della città romagnola. Presso l’Università di Bologna consegue in tutto tre lauree: in Lettere, Italianistica e Geografia.

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