Dalla A all’AZ: la Roma cade in terra olandese
Dalla A all’AZ: la Roma cade in terra olandese
AZ 1-0 Roma: prima sconfitta dell’anno per Ranieri.
Dallo sperato riscatto alla caduta
La Roma arriva ad Alkmaar con la speranza di continuare una striscia di risultati positivi e consolidare il proprio cammino europeo. Invece, la trasferta olandese si trasforma in un dessert amaro: una sconfitta per 1-0 contro l’AZ, che non lascia spazio nemmeno per celebrare le note positive come la fedeltà di El Shaarawy, sempre più vicino a mostri sacri come Totti in termini di presenze europee.
La partita, bloccata e scontrosa, riflette la difficoltà di affrontare una squadra che si chiude in difesa e non lascia spazi. E dire che, solo fino a ieri, qualcuno suggeriva di concentrarsi sulla coppa e lasciar stare il campionato. Ora è chiaro che in Europa non c’è margine per alcuna distrazione.
La cronaca della partita
L’incontro inizia sotto il segno dell’equilibrio. L’AZ parte aggressivo, mantenendo il possesso palla nella metà campo giallorossa nei primi minuti. La Roma, schierata con un 3-5-2 adattato in corsa, cerca di rispondere con Dybala e Angelino, ma le occasioni da gol sono poche e sporadiche.
Nel primo tempo è l’AZ a creare l’occasione più nitida: al 41’, un cross di Poku trova Meerdink, che spreca clamorosamente un rigore in movimento. La Roma si salva, ma fatica a costruire gioco, con il portiere Owusu-Oduro chiamato raramente in causa.
Il momento decisivo
La ripresa sembra offrire segnali positivi: la Roma tiene il pallino del gioco, spingendo con più convinzione. Angelino e Dybala confezionano alcune buone azioni, ma manca sempre il guizzo decisivo.
Poi, al minuto 80, arriva la doccia fredda. Clasie trova un corridoio per Moller Wolfe, che serve un assist perfetto a Parrott. L’attaccante irlandese, da posizione ravvicinata, non sbaglia.
Nel finale, Dybala ci prova con un ultimo tentativo personale, ma il suo sinistro viene neutralizzato da Owusu-Oduro. La Roma esce dal campo sconfitta, lasciando la qualificazione agli spareggi appesa all’ultimo turno contro l’Eintracht Francoforte.
Numeri che parlano chiaro
La statistica non mente:
- 64% di possesso palla per la Roma, ma solo 2 tiri in porta. L’AZ, invece, addirittura 1 tiro in porta e 1 goal.
- 9 conclusioni totali, contro le 4 dell’AZ, ma la precisione sotto porta lascia molto a desiderare.
- Parrott e compagni sfruttano una delle pochissime opportunità a disposizione, mentre i giallorossi non riescono a concretizzare le proprie.
Questo spiega il risultato, ma non racconta tutta la storia di una squadra che, nonostante i problemi, ha cercato di tenere il controllo senza mai trovare una soluzione.
La lezione da imparare
La trasferta olandese non è solo una battuta d’arresto: è un monito per il futuro. In Europa, ogni momento conta e ogni occasione persa può fare la differenza. La Roma deve ritrovare non solo la concretezza, ma anche la capacità di adattarsi a partite così chiuse e bloccate.
Con l’Eintracht Francoforte all’orizzonte, c’è poco tempo per rimuginare. Bisogna reagire, trasformando questa sconfitta in un’opportunità di crescita. Perché se c’è una cosa che il calcio insegna, è che non esiste mai un verdetto definitivo. E ogni partita è una nuova occasione per scrivere la propria storia.
Sicuramente, dopo aver preso in giro i cugini laziali per la storia del cosiddetto “uccello gate”, perdere per mano di un tale di nome Parrott fa sicuramente riflettere. Il destino ci ha proprio messo… il becco.
Ormai, però, noi romanisti non ci stupiamo più di nulla.
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About the Author: Alessandro Tassinari
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