Nella terra dei telecronisti selvaggi: da Vanzini a Trevisani, fra sport e show

Nella terra dei telecronisti selvaggi: da Vanzini a Trevisani, fra sport e show

di 23 Gennaio 2025

Il peso delle parole e la poesia di una buona telecronaca. 

Nell’italica terra in cui, per vedere una semplice gara di Formula 1 o la sua consorella Sprint, capita anche di dover attendere il giorno dopo l’evento per poter vedere una differita in chiaro, cronache e telecronache si fondono spesso all’imponderabile. Dando origine a citazioni mistiche, a proverbiali gufate di livello assai alto.

Dall’epoca d’oro del Motorsport (Gianfranco Mazzoni e il suo “tutto regolare“) fino alla Rai calcistica (dove la partita viene trasmessa persino senza telecronaca), infatti, si sono susseguiti giornalisti e giornalai capaci di emozionarci. Di regalarci, insomma, perle di saggezza che sfuggono allo spazio e al tempo.


Pier il ghepardo e le intro in stile Marvel

Fra i maggiori compositori del panorama calcistico italiano c’è sicuramente Pierluigi Pardo, che con la sua poesia accende ogni gara di campionato e, fino a non molto tempo fa, anche le grandi notti europee. Dall’ormai ex Mediaset Premium fino all’epoca Dazn, Pier non smette di emozionare con le sue parole, col suo cuore, con la sua semantica. Con la sua passione.

L’uomo del “calcio illogico“, il profeta che fa (ipse dixit) “il lavoro più bello del mondo“, il cantore della grandezza sportiva nei massimi derby, l’uomo che ricorda “la Roma sì e il Feye No“. Mentre “sono tre, Manolas, tre a zero Roma” e la voce del mito si fonde a quelle dei tifosi, delle gioie europee, delle rimonte, delle imprese e, ahimè, delle delusioni. Che hanno comunque un altro sapore con lui.


Da Piccinini a Cassano: quando lo show si fa in streaming

Il Ranieri dei cronisti, che rinuncia al meritato ritiro per i grandi palcoscenici europei: fra le migliori giocate di Amazon c’è sicuramente il merito di aver rievocato gli antichi fasti del leggendario Sandro Piccinini. Protagonista di canzoni e parodie, infatti, la voce di Prime Video continua ad emozionare, “proprio lui” che in passato eravamo soliti ascoltare in Serie A. Adesso ci ricorda che in Champions League si può sognare sempre, anche se non gioca la nostra squadra del cuore.

Assieme a lui, del resto, si aggiungono le coppie di videogiochi storici, come il mitico duo firmato da “Bruno Longhi e Giovanni Galli“, che a Fifa 2004 ci “salutavano sempre” (semicit.) con affetto ad ogni match (e talvolta, per qualche bug, estratto un giallo si sentiva lo storico “ed è ancora goal“). C’è chi, probabilmente, pensando a lui torna subito anche all’Inter di Mourinho.

Tolti loro, lo spettacolo si fa piatto e ripetitivo, almeno fuori dal proverbiale schermo televisivo, mentre online (che con Dazn, spesso, manco si vede) ci limitiamo a contemplare i battibecchi fra Vieri e Cassano (non ce ne voglia Bobo goal, certamente il più preparato “nell’ormai fu” gruppo con Ventola and co), o qualche contenuto da influencer in stile Adani, a cui diamo comunque il merito di ravvivare un po’ la noia della nazionale spallettiana (e di sostituire i telecronisti senza voce, all’occorrenza).


I “tolc sciou” Mediaset

Senza ricordare Sportitalia (che dei siparietti comici fra spettatori e conduttori ha fatto format consolidato e ormai famoso in tutto il sud-stivale), vale poi la pena spendere qualche parola (ugualmente ironica) sui post-partita Mediaset, dove gli studi sono spesso abitati da vari Tacchinardi, Sabatini e compagnia bella.

Le perle sarebbero tante ed innumerevoli, ma la più bella in assoluto arriva da un ex Sky, Riccardo Trevisani, che ai tempi della funambolica Roma di Fonseca si lasciò andare ad una serie funesta di conti, ricordando che “se vinci contro le piccole, è Champions sicura“. L’uomo e il mito si riferiva all’incapacità della Roma del “primo portoghese” di avere la meglio negli scontri diretti (ma pure nelle sfide dove non si possono fare infiniti cambi in stile calcetto o in quelle in cui devi per forza registrare i giocatori in rosa).

Come se vincere, peraltro, 26 partite su 38 fosse facile. Insomma, in puro corto muso di Max. Se segni un goal e l’avversario no, allora vinci tu. In assoluto, rimane la mia “perla preferita”, un fiducioso calcolo appioppato ad una Roma chiaramente incapace (come quasi tutte le squadre nelle concretezza dell’atto sportivo) di reggere simili ritmi e statistiche. Fanta-telecronismo.


Conclusioni

Giusto per essere chiari, l’articolo ha fini volutamente ironici, per strappare un sorriso e una riflessione “fake” ai nostri lettori. Rimane comunque il fatto che, apprezzati o meno, non potremmo davvero stare senza i “fuksia” vanziniani o i “mai vicsto cuescsto” di Marc Genè.

Perché le voci fuori campo ti portano in campo.

Perché il suono di quelle voci è importante, è l’eco che prenderà vita nel tuo ricordo di quel momento.

Perché quando sei grande, il bambino che hai dentro, in quelle voci, si identifica e rivive infinite vite.

Perché alla fine è così. Critichiamo soltanto ciò di cui, in realtà, siamo perdutamente innamorati.

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About the Author: Alessandro Tassinari

Alessandro nasce a Forlì il 21 settembre del 1998. Ha partecipato a diversi Concorsi Letterari ottenendo più di ottanta premi e riconoscimenti (tra primi posti e menzioni di merito); suoi componimenti sono presenti in diverse antologie e siti d’impronta culturale. Nel 2015 partecipa ad una mostra forlivese, dedicata alla creatività adolescenziale. Partecipa come comparsa alla docu-fiction “Morgagni oggi; sua maestà anatomica” (di Cristiano Barbarossa). Realizza le illustrazioni per il fantasy “L’ombra di Lyamnay” (Annarita Faggioni), per poi firmare le introduzioni alla raccolta poetica “Respiro di vita” (Melissa Storchi) e a “Dieci Dodici” (Umberto Pasqui). Nel 2016 riceve il premio “Naim Araidi” per la poesia giovane. L’anno seguente partecipa come giurato al concorso “Aspettando il Natale”. Vince una borsa di studio per merito presso l’Università di Bologna ed un’altra istituita dal Comune di Cervia in memoria di Gino Pilandri, storico sindaco della città romagnola. Presso l’Università di Bologna consegue in tutto tre lauree: in Lettere, Italianistica e Geografia.

One Comment

  1. Fabio 24 Gennaio 2025 at 12:46 - Reply

    Citazioni storiche che fanno venire brividi, lacrime e sorrisi. La maggior parte dei lettori non era nemmeno nata, ma abbiamo assistito a telecronache fantastiche in passato del buon Bruno Pizzul. Voce stra storica… Sempre per i meno vecchi, cito anche Sandro Ciotti… Commovente e storico il messaggio di chiusura della sua ultima telecronaca.
    Grazie Ale per le tue “capatine” a 360° nel mondo dello sport!

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