Cento storie per Centocittà: i 40 anni del grande capolavoro di Venditti 

Cento storie per Centocittà: i 40 anni del grande capolavoro di Venditti 

di 30 Gennaio 2025

Tutte le strade portano a Roma. E anche tutte le storie. Possono essere dieci, cento, mille (“mani che si alzano” cit.), ma torneremo comunque sotto una notte di stelle riflesse sulle sponde del Tevere. 


Ci sono destini che si incrociano come vicoli stretti in un quartiere popolare, come le strade di Centocittà che raccontano i volti di un’Italia viva, struggente e appassionata. E poi ci sono artisti che queste strade le percorrono da sempre, lasciando orme profonde nella memoria collettiva. Antonello Venditti è uno di questi: cantore dell’anima romana e di un’Italia fatta di amori, sconfitte, illusioni e risalite.  

A pochi mesi dall’uscita (con annesso tour) del volume Cento storie per cento canzoni di Luca Barbarossa, altro grande cantautore capitolino, il legame tra la musica e la città eterna torna sotto i riflettori. Così da Roma spogliata a Roma capoccia, il passo è breve. 


Venditti e Barbarossa condividono la città, il linguaggio poetico e il profondo legame con il calcio. Se Barbarossa è noto per la sua fedeltà storica alla Partita del Cuore e per questo connubio tra sport e musica, Venditti ha scritto le intramontabili colonne sonore delle grandi imprese giallorosse.  

La sua “Grazie Roma” è più di una canzone: è un inno inciso nella storia del club e nel cuore dei suoi tifosi. Due artisti diversi, ma con la stessa capacità di raccontare, di immortalare l’anima di una città che non dorme mai, e che continua a ispirare. 


Centocittà: un viaggio musicale senza tempo 

Correva l’anno 1985 quando Antonello Venditti pubblicava Centocittà, il suo secondo album dal vivo, una raccolta che cattura l’energia e l’intensità delle sue esibizioni dal palco. Un doppio LP (poi ridotto a CD singolo) che mescola inediti e classici, da Centocittà a Compagno di scuola, passando per Giulia, Ci vorrebbe un amico e Sotto il segno dei pesci. Un album che è più di una semplice registrazione live: è un ritratto di un’Italia in piena trasformazione, un mosaico di storie e sentimenti che ancora oggi trovano eco nelle generazioni più giovani. 

La tracklist spazia tra brani iconici e pezzi più intimi, offrendo uno spaccato del talento di Venditti nel raccontare storie che oscillano tra il personale e l’universale. L’inedito Centocittà, che apre l’album, è un omaggio ai mille volti del nostro Paese, mentre Compagno di scuola e Sotto il segno dei pesci restano pietre miliari di una generazione che ha vissuto sogni e disillusioni. 


Un’eredità musicale che attraversa le generazioni 

Quarant’anni dopo, Centocittà resta una testimonianza di un’epoca e di un artista capace di raccontarla con sincerità e poesia. La musica di Venditti continua a essere un punto di riferimento per chi cerca storie autentiche, capaci di unire passato e presente.  

E mentre Luca Barbarossa con il suo Cento storie per cento canzoni ripercorre la propria vita musicale attraverso le melodie di altri artisti, celebrando il potere narrativo della musica, il nome di Antonello Venditti brilla ancora tra le stelle che si riflettono sulle acque del Tevere. 


Da Roma capoccia a Centocittà, la magia resta intatta: ogni nota, ogni parola, ogni emozione ci riportano sempre alla stessa destinazione. Roma e la sua musica, un legame indissolubile che continua a risuonare nel tempo.  

E in un attimo, anziché trovare “Cento storie per cento canzoni”, ci perderemo a contare le voci, le storie, i tour e le giornate che vivono all’interno di un unico album. Cento storie per Cento-Città. 

 P.S.

Non perdetevi la magia del nuovo tour di Venditti! Potete trovare tutte le date nel nostro articolo, cliccando QUI!

 

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About the Author: Alessandro Tassinari

Alessandro nasce a Forlì il 21 settembre del 1998. Ha partecipato a diversi Concorsi Letterari ottenendo più di ottanta premi e riconoscimenti (tra primi posti e menzioni di merito); suoi componimenti sono presenti in diverse antologie e siti d’impronta culturale. Nel 2015 partecipa ad una mostra forlivese, dedicata alla creatività adolescenziale. Partecipa come comparsa alla docu-fiction “Morgagni oggi; sua maestà anatomica” (di Cristiano Barbarossa). Realizza le illustrazioni per il fantasy “L’ombra di Lyamnay” (Annarita Faggioni), per poi firmare le introduzioni alla raccolta poetica “Respiro di vita” (Melissa Storchi) e a “Dieci Dodici” (Umberto Pasqui). Nel 2016 riceve il premio “Naim Araidi” per la poesia giovane. L’anno seguente partecipa come giurato al concorso “Aspettando il Natale”. Vince una borsa di studio per merito presso l’Università di Bologna ed un’altra istituita dal Comune di Cervia in memoria di Gino Pilandri, storico sindaco della città romagnola. Presso l’Università di Bologna consegue in tutto tre lauree: in Lettere, Italianistica e Geografia.

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