Religione, Morte e Guerra: Connessioni nella Poesia di Tolmino Baldassari

Religione, Morte e Guerra: Connessioni nella Poesia di Tolmino Baldassari

di 5 Febbraio 2025

La poesia di Tolmino Baldassari è un viaggio tra temi profondamente intrecciati: guerra, religione, morte e società. L’autore romagnolo riesce a fondere questi elementi, creando un universo poetico in cui ogni aspetto della vita umana è connesso agli altri.


La guerra e la religione: un rapporto complesso

La guerra non è solo scontro tra eserciti, ma anche crisi dei valori e delle credenze. La religione, in tempo di conflitto, può perdere il suo ruolo tradizionale o riacquistare importanza. Come scrive Pierre Laurent Cabantous, «Cercate la gioia dove non c’è, pregate poco e male» – un’osservazione che si adatta perfettamente alle condizioni di caos e disperazione tipiche della guerra.

Il pregare male emerge come simbolo della perdita di certezze: chi prega in guerra lo fa spesso per necessità, più che per fede. Inoltre, il tempo della preghiera viene sempre più sostituito dal tempo dei social, un’analisi che Cabantous sviluppa nel suo lavoro.


Dio come padre universale: un’immagine che resiste

Nonostante l’allontanamento dalla religione, in tempi di crisi Dio riappare come un’ancora. Baldassari esplora questa figura nel suo “Pater Noster”, in cui Dio viene visto non solo come entità superiore, ma come padre di tutti, chiamato a intervenire nelle difficoltà umane:

«Pater noster
che t’sté in t’e’ zil,
csa fet a là
che t’an vin zò
par dë un’uciëda
par sistemë
un pö ste mond?»

L’immagine di un Dio distratto, assente o impotente è ricorrente nella letteratura e nella filosofia. Baldassari usa il dialetto per esprimere la concretezza del dubbio: se Dio esiste, perché permette il dolore e la guerra?


Cristo e il partigiano: la sofferenza di chi lotta

Uno dei componimenti più intensi di Baldassari è “Cristo e il partigiano”, dove la figura di Cristo si sovrappone a quella del combattente della Resistenza. Entrambi subiscono ingiustizie e violenze, entrambi vengono accusati di essere imbroglioni, fuorilegge, banditi. Ma la vera responsabilità non è di chi li colpisce fisicamente, bensì di chi li ha condannati.

«È da quel giorno che grandi masse lottano
per fare giustizia, pace e libertà,
qualche passo avanti fanno, ma qualcuno
con prepotenza e soldi frena.»

Qui emerge un altro tema chiave della poetica di Baldassari: il potere del denaro. La ricchezza e l’avidità sono viste come ostacoli alla libertà, capaci di fermare i progressi della storia.


Dio è amore? Il dubbio nella poesia di Baldassari

Nella sua opera, Baldassari non si accontenta di affermare la fede, ma la mette in discussione. Un esempio emblematico è questa breve e pungente riflessione:

«Se fossi sicuro
che è stato Dio
che ha creato la donna
gli darei il primo premio
senza fare il concorso.»

Qui si gioca con ironia sull’idea di Dio come creatore, suggerendo che la bellezza femminile potrebbe essere il suo più grande successo. Ma dietro l’apparente leggerezza si nasconde una domanda più profonda: Dio è amore o solo un costrutto umano?


Tutto è connesso: letteratura, storia e società

L’opera di Baldassari dimostra che nessun tema esiste da solo. La guerra richiama la morte, la religione cerca di dare senso alla sofferenza, la politica si scontra con il potere economico, la natura lotta contro l’avidità umana.

Ecco perché studiare la sua poesia significa entrare in un universo in cui ogni parola, ogni immagine e ogni tema si collegano ad altri. Una lezione che non riguarda solo la letteratura, ma anche il nostro modo di leggere la realtà.


Conclusione (?)

Tolmino Baldassari non è solo un poeta della Romagna, ma un autore universale, capace di trattare i grandi interrogativi dell’esistenza. Nella sua scrittura, religione e guerra, Dio e il partigiano, denaro e giustizia non sono concetti separati, ma tasselli dello stesso mosaico.

E forse, come ci suggerisce la sua poesia, non troveremo mai tutte le risposte. Ma interrogarci su di esse è già un primo passo verso la comprensione.

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About the Author: Alessandro Tassinari

Alessandro nasce a Forlì il 21 settembre del 1998. Ha partecipato a diversi Concorsi Letterari ottenendo più di ottanta premi e riconoscimenti (tra primi posti e menzioni di merito); suoi componimenti sono presenti in diverse antologie e siti d’impronta culturale. Nel 2015 partecipa ad una mostra forlivese, dedicata alla creatività adolescenziale. Partecipa come comparsa alla docu-fiction “Morgagni oggi; sua maestà anatomica” (di Cristiano Barbarossa). Realizza le illustrazioni per il fantasy “L’ombra di Lyamnay” (Annarita Faggioni), per poi firmare le introduzioni alla raccolta poetica “Respiro di vita” (Melissa Storchi) e a “Dieci Dodici” (Umberto Pasqui). Nel 2016 riceve il premio “Naim Araidi” per la poesia giovane. L’anno seguente partecipa come giurato al concorso “Aspettando il Natale”. Vince una borsa di studio per merito presso l’Università di Bologna ed un’altra istituita dal Comune di Cervia in memoria di Gino Pilandri, storico sindaco della città romagnola. Presso l’Università di Bologna consegue in tutto tre lauree: in Lettere, Italianistica e Geografia.

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