Addio a Boris Spassky: fra scacchi, politica e… Garbino

Addio a Boris Spassky: fra scacchi, politica e… Garbino

di 27 Febbraio 2025

Il soffio del Garbino tra storia, scacchi e memoria

Ci sono nomi che scrivono la storia e storie legate indissolubilmente a dei nomi. C’è poi chi della storia scrive e chi la scrive, la fa, ma c’è anche chi si riscopre autore di una storia tutta sua, collaterale alla storia di tutti e suo ramo assieme.


Un vento che attraversa il mondo

E così capita che, fra le scacchiere dei più grandi scacchisti del mondo, soffi un Garbino tutto romagnolo, che attraversa il mondo passando dalla Romagna alla Russia, fino a giungere agli Stati Uniti, senza barriere né confini.

Tutto questo grazie a chi alimenta la propria anima di artista senza timore né dubbio alcuno, chi come Paolo Dondini racconta con le sue parole la storia di tutti e la sua assieme.

Nel suo “Garbino”, infatti, una storia di vita locale, vera, cervese e intima, si mescola a eventi di portata internazionale, che scandiscono il ritmo e il tempo, come avviene con lo scontro leggendario fra Spassky e Fischer.


L’addio a Boris Spassky

Tutto ciò assume un valore ben più che simbolico oggi, alla notizia che proprio Boris Spassky, campione di scacchi russo, è morto all’età di 88 anni. Di lui, diverse volte campione mondiale, si ricorderà soprattutto la leggendaria sfida con il rivale americano Bobby Fischer, avvenuta a Reykjavík nel 1972 e vinta da quest’ultimo.

Oltre al significato che acquisisce in Garbino, la partita delle partite assume un peso storico ancora maggiore, essendosi giocata nel pieno della Guerra Fredda, al punto che lo scontro tra i due raggiunse anche una dimensione politica.


La partita che divenne leggenda

Alla fine, come lo stesso Dondini racconta, la tiratissima serie vide trionfare Fischer 12,5 a 8,5. La sfida è raccontata anche nel bellissimo film “La grande partita”, dove Tobey Maguire abbandona il costume di Spider-Man per vestire i panni di Fischer, figura talvolta complessa, che minacciò più volte di abbandonare l’incontro.

Per convincerlo a restare, fu necessaria persino una telefonata dell’allora segretario di Stato Henry Kissinger.

Se la sconfitta di Reykjavík segnò anche l’inizio della fine per Spassky, il racconto di Dondini ci aiuta a ripercorrere un’intera epoca, facendoci scoprire e riscoprire personaggi, volti, luoghi che non sapevamo di ricordare.


Dove trovare il libro

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About the Author: Alessandro Tassinari

Alessandro nasce a Forlì il 21 settembre del 1998. Ha partecipato a diversi Concorsi Letterari ottenendo più di ottanta premi e riconoscimenti (tra primi posti e menzioni di merito); suoi componimenti sono presenti in diverse antologie e siti d’impronta culturale. Nel 2015 partecipa ad una mostra forlivese, dedicata alla creatività adolescenziale. Partecipa come comparsa alla docu-fiction “Morgagni oggi; sua maestà anatomica” (di Cristiano Barbarossa). Realizza le illustrazioni per il fantasy “L’ombra di Lyamnay” (Annarita Faggioni), per poi firmare le introduzioni alla raccolta poetica “Respiro di vita” (Melissa Storchi) e a “Dieci Dodici” (Umberto Pasqui). Nel 2016 riceve il premio “Naim Araidi” per la poesia giovane. L’anno seguente partecipa come giurato al concorso “Aspettando il Natale”. Vince una borsa di studio per merito presso l’Università di Bologna ed un’altra istituita dal Comune di Cervia in memoria di Gino Pilandri, storico sindaco della città romagnola. Presso l’Università di Bologna consegue in tutto tre lauree: in Lettere, Italianistica e Geografia.

One Comment

  1. Fabio 2 Marzo 2025 at 9:07 - Reply

    Mi chiedo a volte se sono davvero degno di poter leggere questi articoli. Mi sento onorato e ignorante, ma ti ringrazio tanto per queste grandi perle!

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