C’era una volta… Walter Sabatini: protagonista e artefice di una grande Roma

C’era una volta… Walter Sabatini: protagonista e artefice di una grande Roma

di 7 Marzo 2025

C’era una volta una storia bellissima che sfociava in una fiaba dal sapore dolce per i nostri colori. La Roma sembrava poter lottare per qualche scudetto, senza il pragmatismo di Mourinho, ma con un DS in più rispetto ad oggi e soprattutto con tanta, tantissima fantasia.

È la fiaba di Walter Sabatini, mago del tutto o niente, un dirigente che si prendeva rischi enormi, alternando colpi geniali a scommesse spericolate. Un uomo di calcio visionario, capace di scovare talenti in ogni angolo del mondo, con l’obiettivo di costruire una squadra capace di sognare in grande.


Gli anni di Sabatini alla Roma: tra genio e follia

Quando Walter Sabatini approda a Trigoria nell’estate del 2011, la Roma è in piena rivoluzione con la nuova proprietà americana. La sua prima mossa è chiara: cambiare tutto. Inizia così un’epoca fatta di colpi incredibili e flop clamorosi, tra giovani promesse e veterani di esperienza.

  • 2011/2012: È l’anno della scommessa Luis Enrique, e Sabatini gli costruisce una squadra nuova. Pjanić diventa il faro del centrocampo, mentre in attacco arrivano Lamela, Osvaldo, Borini e Bojan. In difesa spazio a Kjaer e Heinze, mentre in porta sbarca Stekelenburg. Oltre a loro Josè Angel, Loic Nego, Marquinho e Gago.

  • 2012/2013: Con Zeman, il DS pesca dal Brasile il talento di Marquinhos e Castan, mentre sulle fasce arrivano Balzaretti, Dodò e Piris. A centrocampo prova la scommessa Tachtsidis, ma il vero investimento è su Destro. Senza dimenticare Torosidis e Bradley.

  • 2013/2014: Il primo anno di Rudi Garcia è un capolavoro. Sabatini porta a Roma giocatori del calibro di Benatia, Strootman, Nainggolan e Gervinho, mentre in porta arriva l’affidabile De Sanctis. Oltre a loro, giocatori di fama internazionale (o che lo diventeranno presto) come Maicon, Skorupski e Toloi, assieme ad Adem Ljajic, Michel Bastos e Jedvaj.

  • 2014/2015: Dopo la cessione di Benatia, il DS scopre Manolas, mentre a centrocampo prova con Paredes e Uçan. In attacco il colpo è Iturbe, che però non mantiene le aspettative. Arrivano anche Seydou Keita, Astori e Yanga-Mbiwa, con quest’ultimo decisivo nel derby. Oltre a loro, l’indimenticato Davide Astori, Cholevas, Ashley Cole, Emanuelson, Sanabria, Spolli, Victor Ibarbo e Seydou Doumbia. Di sicuro è l’anno in cui, nel bene e nel male, la Roma è più attiva nel mercato di gennaio.

  • 2015/2016: L’ultimo atto della sua avventura romana vede Sabatini portare a Trigoria nomi destinati a fare la storia del club. Salah, Dzeko e Rüdiger si uniscono a una Roma che cambia pelle sotto Spalletti, con gli innesti di Perotti ed El Shaarawy a gennaio. L’annata era però iniziata sotto la guida tecnica di Rudi Garcia, a cui era stato concesso anche il suo ex pupillo Lucas Digne, oltre al portiere Szczesny, Gyomber, Emerson Palmieri, Iago Falque, Zukanovic e, soprattutto, Alisson Becker (che Sky Sport aveva definito un flop per il suo elevato costo -8 milioni- in rapporto ai pochi minuti giocati).


C'era una volta... Walter Sabatini: protagonista e artefice di una grande Roma


I migliori e i peggiori acquisti di Sabatini

Top 11 (in ordine sparso) degli acquisti di Walter Sabatini

  1. Mehdi Benatia – Un muro difensivo per una stagione memorabile.
  2. Erik Lamela – Classe e dribbling, ha infiammato l’Olimpico.
  3. Miralem Pjanić – Il “pianista” del centrocampo giallorosso.
  4. Leandro Paredes – Un diamante grezzo, valorizzato poi altrove.
  5. Marquinhos – Venduto troppo presto, oggi tra i migliori al mondo.
  6. Kōstas Manōlas – Difensore arcigno e autore di gol storici.
  7. Radja Nainggolan – Grinta, corsa e gol pesanti.
  8. Edin Džeko – Inizialmente criticato, poi bomber assoluto.
  9. Mohamed Salah – Un anno di magia prima del volo al Liverpool.
  10. Alisson Becker – Da seconda scelta a miglior portiere del mondo.
  11. Kevin Strootman – Il “Lavatrice”, centrocampista totale prima degli infortuni.

I flop più clamorosi

  • Juan Manuel Iturbe – L’acquisto più costoso della gestione Sabatini, ma mai incisivo.
  • Mauro Goicoechea – Ricordato più per gli errori che per le parate.
  • Dodò e Piris – Terzini mai all’altezza del compito.
  • Seydou Doumbia e Victor Ibarbo – Presi a gennaio, si rivelano disastri.
  • William Vainqueur e Uçan – Due scommesse mai vinte.

C'era una volta... Walter Sabatini: protagonista e artefice di una grande Roma


Il lascito di Walter Sabatini

Walter Sabatini ha lasciato un’impronta indelebile sulla Roma. Il suo mercato spettacolare, fatto di intuizioni geniali e azzardi, ha consegnato ai giallorossi alcune delle stelle più luminose della loro storia recente. Dzeko, Salah, Alisson, Nainggolan, Manolas—nomi che hanno portato la Roma a livelli altissimi, anche dopo il suo addio.

Non ha vinto trofei, ma ha costruito una squadra capace di far sognare, e questo, a volte, conta più di una Coppa in bacheca. La sua Roma è stata arte, è stata poesia, è stata il frutto di un calcio romantico e visionario. Un calcio che ha portato poi ad imprese storiche come il 3-0 della Roma contro il Barcellona, in una Champions che ancora oggi tutti ricordano con stupore.

Perché Walter Sabatini non è stato solo un DS: è stato un artista del pallone.

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About the Author: Alessandro Tassinari

Alessandro nasce a Forlì il 21 settembre del 1998. Ha partecipato a diversi Concorsi Letterari ottenendo più di ottanta premi e riconoscimenti (tra primi posti e menzioni di merito); suoi componimenti sono presenti in diverse antologie e siti d’impronta culturale. Nel 2015 partecipa ad una mostra forlivese, dedicata alla creatività adolescenziale. Partecipa come comparsa alla docu-fiction “Morgagni oggi; sua maestà anatomica” (di Cristiano Barbarossa). Realizza le illustrazioni per il fantasy “L’ombra di Lyamnay” (Annarita Faggioni), per poi firmare le introduzioni alla raccolta poetica “Respiro di vita” (Melissa Storchi) e a “Dieci Dodici” (Umberto Pasqui). Nel 2016 riceve il premio “Naim Araidi” per la poesia giovane. L’anno seguente partecipa come giurato al concorso “Aspettando il Natale”. Vince una borsa di studio per merito presso l’Università di Bologna ed un’altra istituita dal Comune di Cervia in memoria di Gino Pilandri, storico sindaco della città romagnola. Presso l’Università di Bologna consegue in tutto tre lauree: in Lettere, Italianistica e Geografia.

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