Shomurodov, lo Spiderman uzbeko: “Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”
Shomurodov, lo Spiderman uzbeko: “Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”
Non lo avrebbe potuto prevedere nessuno. Chi avrebbe mai detto che il “fu Messi uzbeko” sarebbe diventato l’uomo chiave, capace di capovolgere completamente le sorti del match in più di un’occasione? Nessuno, probabilmente. Eccetto Claudio Ranieri.
Perché il mister è così. Proprio l’altro giorno diceva che, quando un giocatore non rende come dovrebbe, non lo si deve crocifiggere, ma “bisogna credere in lui”, perché è proprio quello il momento in cui può cambiare una stagione.
Lo ha dimostrato con Pellegrini prima, lasciandolo fuori quando serviva, poi rigettando Hummels nella mischia subito dopo l’esonero di Juric. Con Ranieri, Angeliño si è consacrato come uno dei migliori terzini della Serie A (e non solo), e il gol dell’1-1 momentaneo è, non a caso, tutto suo.
E il mister ha fatto anche di più, credendo in un ragazzo di cui conosceva già cuore e gambe dai tempi di Cagliari, dando fiducia a “quell’Eldor” oggetto misterioso su cui quasi nessuno avrebbe più puntato.
L’attimo in cui tutto cambia
E invece… Immagina di avere il 60% di possesso palla e di aver subito un solo tiro in porta in tutto il match. Sei sotto 1-0, e soltanto un gol del già citato Angeliño al 56° ha rimesso le cose in parità. Ti sta stretto il risultato, ma non sai come reagire.
Poi, l’ennesima illuminazione di un allenatore che ha vinto proprio l’ultima contro il Como grazie ai cambi: in un attimo toglie Rensch e lo strapagato Dovbyk per mettere rispettivamente Saelemaekers ed… Eldor Shomurodov.
La precisione nei tiri è 42% per la Roma, appena 6% per il Bilbao. È il 93° minuto, oltre il recupero, hai colpito un legno e stai per pareggiare in casa, davanti a migliaia di tifosi, bandiere sventolanti, cuori pulsanti. Poi, in un attimo, cambia tutto.
Il morso dello Spiderman uzbeko
Eldor prende dolcemente il pallone nell’area avversaria, stoppa, ragiona in un secondo, col suo senso di ragno percepisce l’avversario, lo morde col pensiero, si gira e senza guardare, senza pensare, senza esitare, conclude delicatamente in porta.
Il pallone si muove alla velocità del pensiero, che ansima nell’angoscia di un match buttato, quando ecco che, accarezzando l’angolino basso alla destra di Agirrezabala, infine si infila.
È apoteosi.
Il VAR ci prova a far tremare con un check, ma Eldor c’è, anzi… check. Esulta come Spiderman, indicando la telecamera e mimando il gesto della ragnatela. Questa sera, Ragno giallo-rossi, questi spagnoli li hai imbrigliati proprio bene.
Roma ha vinto. Eldor (e Ranieri) anche.
Shomurodov è quell’eroe che probabilmente non ci meritiamo e di cui non sapevamo di avere bisogno.
Ma di cui, ora, non possiamo più fare a meno.
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About the Author: Alessandro Tassinari
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