Bagno Pineta 120: Una Storia di Mare, Famiglia e Tradizione
Bagno Pineta 120: Una Storia di Mare, Famiglia e Tradizione
La costa romagnola è un intreccio di storie fatte di lavoro, passione e cultura. Tra queste, le attività a conduzione familiare rappresentano un pilastro fondamentale del turismo locale, incarnando lo spirito di ospitalità tipico di questa terra. Uno degli esempi più significativi è il Bagno Pineta 120 di Pinarella di Cervia, gestito dalla famiglia Antonelli. Un’attività che, dal 1987, ha saputo evolversi senza mai perdere il legame con le proprie radici.
Le Origini: Un Sogno di Famiglia
Tutto ha inizio con il nonno di Luca Antonelli, una famiglia storica che ancora oggi gestisce lo stabilimento. Dopo aver maturato esperienza nella gestione di un altro bagno a Cesenatico, decise di investire in una nuova concessione sulla costa cervese. Inizialmente, il Bagno Pineta era un’unica struttura, poi suddivisa in due stabilimenti distinti.
Nel 2007, la famiglia Antonelli riuscì a riunificare la concessione, acquisendo la parte mancante e dando vita all’attuale Bagno Pineta 120, che oggi accoglie turisti da tutta Italia e dall’estero.
Un Lavoro tra Passione e Tradizione
Gestire uno stabilimento balneare significa lavorare a stretto contatto con le persone, instaurare rapporti di fiducia e garantire servizi di qualità.
Nonostante le difficoltà del settore, la famiglia Antonelli ha sempre puntato sull’accoglienza calorosa e sulla creazione di momenti di aggregazione. Uno degli eventi simbolo di questa filosofia è la tradizionale festa di San Lorenzo, celebrata ogni 10 agosto.
Per l’occasione, lo stabilimento si trasforma in un grande spazio di convivialità, dove clienti e gestori condividono una serata speciale. Il servizio di catering “Sole Giallo” si occupava della preparazione dei piatti, mentre la famiglia Antonelli sedeva a tavola insieme agli ospiti, dimostrando come il valore dell’ospitalità vada oltre il semplice aspetto commerciale.
Eventi, Sport e Cultura: Il Bagno Pineta come Punto di Riferimento
Oltre alla festa di San Lorenzo, il Bagno Pineta 120 è stato teatro e protagonista di giornate all’insegna di numerosi eventi, tra cui:
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Il Festival Internazionale degli Aquiloni (aprile-maggio), che attira turisti da tutta Italia.
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Le cene a tema organizzate ad esempio per eventi sportivi, come la vittoria della Nazionale Italiana agli Europei di calcio.
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La Notte Rosa, l’evento simbolo dell’estate romagnola.
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Tornei di racchettoni, un appuntamento imperdibile per gli appassionati di sport da spiaggia.
Lo stabilimento ha anche un’anima culturale, ospitando presentazioni di libri e corsi di uncinetto in collaborazione con il Comune.
L’Evoluzione della Cucina: Dai Panini ai Piatti Gourmet
Un altro cambiamento significativo ha riguardato la cucina. Se un tempo il menù si limitava a piadine, toast e panini, negli ultimi anni il Bagno Pineta ha fatto un salto di qualità, puntando su piatti più elaborati.
Grazie all’assunzione di un cuoco specializzato, oggi il ristorante offre piatti tipici romagnoli, come:
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Tagliolini alle vongole
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Fritto misto dell’Adriatico
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Spiedini di pesce
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Tagliatelle al cinghiale e al capriolo, preparate con ingredienti forniti dallo zio di Luca, cacciatore esperto.
L’introduzione di una cucina più raffinata ha inizialmente spiazzato alcuni clienti, ma con il tempo il cambiamento è stato apprezzato, mantenendo comunque disponibili i piatti della tradizione.
Un Modello di Collaborazione, Non di Competizione
A differenza di altri settori, la gestione degli stabilimenti balneari a Cervia è caratterizzata da un forte spirito di collaborazione. Luca Antonelli sottolinea come i vari bagni non si vedano come concorrenti, ma come partner con un obiettivo comune: offrire il miglior servizio possibile ai turisti.
Questo approccio ha permesso di creare un ambiente sereno e accogliente, dove i clienti tornano anno dopo anno per ritrovare non solo un servizio di qualità, ma anche un’atmosfera familiare.
Sostenibilità: Un Impegno Quotidiano
La famiglia Antonelli ha sempre avuto a cuore la sostenibilità ambientale. Ogni mattina e ogni sera la spiaggia viene pulita con cura, garantendo un ambiente piacevole per i bagnanti.
Alcune delle iniziative adottate dallo stabilimento includono:
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Uso di prodotti locali, come il pesce dell’Adriatico.
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Installazione di pannelli solari per ridurre il consumo energetico.
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Utilizzo di bicchieri in vetro e piatti in ceramica, nonostante la sfida economica legata alla loro perdita frequente.
Luca è consapevole che ci sia ancora margine di miglioramento, ma la volontà di ridurre l’impatto ambientale è una priorità per la famiglia.
Le Sfide Future: L’Incognita della Direttiva Bolkestein
Nonostante il successo dello stabilimento, il futuro delle imprese balneari familiari è incerto. La direttiva europea Bolkestein, che prevede la messa all’asta delle concessioni balneari, potrebbe mettere in difficoltà le piccole imprese, favorendo l’ingresso di grandi gruppi e investitori privati.
Questa trasformazione rischia di cancellare il modello di gestione familiare, fatto di tradizione, accoglienza e passione, sostituendolo con una logica puramente commerciale. Un cambiamento che potrebbe stravolgere l’identità turistica della Riviera Romagnola.
Un Legame Indissolubile con il Mare e la Comunità
Per la famiglia Antonelli, il Bagno Pineta 120 non è solo un’attività lavorativa, ma un luogo di incontro, amicizia e ricordi. Molti clienti sono ormai amici di lunga data, e spesso i figli e i nipoti degli ospiti storici continuano a frequentare lo stabilimento, creando una vera e propria continuità generazionale.
Ogni estate è una nuova avventura, fatta di giornate intense, eventi speciali e momenti indimenticabili. Ma il legame con il Bagno non si esaurisce con la fine della stagione: già da febbraio, si inizia a lavorare per la riapertura, con un impegno che dura fino a novembre.
Conclusione: Una Storia di Passione e Dedizione
La storia del Bagno Pineta 120 è il perfetto esempio di come il turismo in Riviera non sia solo business, ma un intreccio di relazioni, tradizioni e cultura.
La famiglia Antonelli, con il suo approccio caloroso e autentico, rappresenta l’anima di questa terra, dove il mare non è solo un paesaggio, ma un elemento vitale che unisce generazioni.
Di fronte alle sfide future, il valore delle storie come quella del Bagno Pineta è ancora più evidente: raccontano di un’Italia fatta di lavoro, passione e rispetto per il territorio, un patrimonio da proteggere e tramandare.
Foto in evidenza dalla Pagina Instagram Ufficiale del Bagno Pineta (visitabile Qui)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
About the Author: Alessandro Tassinari
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