Lo Sporting: Memorie e storie di chi ha scritto la storia di Milano Marittima

Lo Sporting: Memorie e storie di chi ha scritto la storia di Milano Marittima

di 6 Aprile 2025

Il coraggio di scrivere la storia

Nel racconto della storia di un luogo, non sono solo le fonti scritte o accademiche a dare valore alla narrazione. È anche attraverso le voci, i ricordi e le emozioni di chi ha vissuto intensamente un tempo e uno spazio, che si può cogliere l’anima di una città. Con questo spirito, si inserisce il contributo offerto da Anna Rita e Maria Antonietta, madre e figlia, che attraverso un coinvolgente racconto a due voci ci portano nella Milano Marittima degli anni ’60, al cuore pulsante dello “Sporting”, un locale divenuto nel tempo uno dei simboli della località.


Lo Sporting: nascita e trasformazioni

Tutto ha inizio agli albori degli anni Sessanta, quando Corrado Matteucci, marito di Antonietta, prende in gestione il locale. La proprietà era in mano al duo “Gar-Pas” (Gardelli e Pasini), ma la gestione vera e propria vedeva protagonisti Matteucci, Benzi e Montanari: nasce così il gruppo MBM. Nel tempo, da Bar Gelateria Sporting, il nome si semplifica a “Lo Sporting”, diventando infine solo “Sporting” con l’ampliamento in ristorante. L’evoluzione del locale riflette lo spirito di una Milano Marittima in pieno fermento culturale e sociale.


Il cuore dello Sporting: prodotti, idee e innovazione

Negli anni ’60, lo Sporting non era solo una gelateria, ma un autentico centro di aggregazione. Dal gelato prodotto internamente (persino venduto al celebre locale Pineta) alle paste fornite esternamente, passando per i cocktail e le sale da tè, il locale abbracciava un’offerta variegata. Tuttavia, fu la sala giochi con pista di macchinine e l’accordo con Politoys (poi Polistil) a trasformare il locale in un vero paradiso per i bambini: ogni 20 gelati, una macchinina in omaggio. Un’idea brillante che attrasse famiglie e fidelizzò generazioni di clienti.

Lo Sporting: Memorie e storie di chi ha scritto la storia di Milano Marittima


Una città da vivere: eventi, personaggi, atmosfera

Milano Marittima era un palcoscenico aperto, e lo Sporting ne era uno dei protagonisti. Il locale accoglieva personalità come Lucio Dalla, Mina, Fausto Leali, Sylva Koscina, Tonino Guerra, e ospitava eventi come sfilate equestri, gare di cavalli e concerti improvvisati. I ricordi si intrecciano alla quotidianità: la confusione per un’auto parcheggiata “vicino a un pino” o i trucchetti dei clienti più “furbetti” sono aneddoti che raccontano la vitalità di un’epoca irripetibile.


Dietro le quinte: lavoro, passione, dedizione

Dietro il successo dello Sporting c’era un’organizzazione familiare e attenta. Ognuno aveva un compito preciso: Corrado si occupava della direzione e degli acquisti (come l’esclusiva per il cioccolato Lindt), Montanari del personale, Benzi del banco. Un’attenzione meticolosa anche ai dettagli: dalle divise dei camerieri, alla selezione dei coni Babbi e dei limoni di Sorrento per i gelati alla frutta. Il racconto di Carlo, cominciato come “comino” e poi diventato imprenditore in Germania, dimostra l’umanità del gruppo e l’opportunità offerta a chiunque avesse voglia di impegnarsi.


Un’identità che resiste: fedeltà e memoria

Lo Sporting non era solo un locale, era un punto fermo nell’immaginario collettivo. Le “rivalità buone” con la gelateria La Perla si trasformavano in sfide sportive, i clienti affezionati tornavano ogni anno, chiedendo delle vecchie gelataie “generose” nei coni. Tutto questo a conferma di come un luogo acquisisca senso solo se vissuto, abitato, ricordato.

Lo Sporting: Memorie e storie di chi ha scritto la storia di Milano Marittima


Tra scuola, dialetto e guerra: l’anima di Antonietta

Antonietta, maestra montessoriana, ha intrecciato la sua vita tra l’impegno scolastico e quello nel locale. Racconta della sua infanzia durante la guerra, dei bombardamenti del 1944, della voglia di leggere anche alla luce di un lume a petrolio. La memoria scolastica si fonde a quella familiare e locale, così come il suo impegno, anche dopo la pensione, si sposta sulle attività dialettali nelle scuole e nelle case di riposo.


Conclusione: Lo Sporting, uno specchio della città

Lo Sporting non è stato solo un bar, una gelateria, o un ristorante. È stato un luogo dell’anima, un cuore pulsante di una comunità che cresceva, sognava e si raccontava. Attraverso le parole di Antonietta e Rita, emerge una Milano Marittima vissuta, intensa, piena di energia e di umanità. Questo racconto contribuisce a conservare una memoria collettiva, preziosa, che dà senso anche al presente.

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About the Author: Alessandro Tassinari

Alessandro nasce a Forlì il 21 settembre del 1998. Ha partecipato a diversi Concorsi Letterari ottenendo più di ottanta premi e riconoscimenti (tra primi posti e menzioni di merito); suoi componimenti sono presenti in diverse antologie e siti d’impronta culturale. Nel 2015 partecipa ad una mostra forlivese, dedicata alla creatività adolescenziale. Partecipa come comparsa alla docu-fiction “Morgagni oggi; sua maestà anatomica” (di Cristiano Barbarossa). Realizza le illustrazioni per il fantasy “L’ombra di Lyamnay” (Annarita Faggioni), per poi firmare le introduzioni alla raccolta poetica “Respiro di vita” (Melissa Storchi) e a “Dieci Dodici” (Umberto Pasqui). Nel 2016 riceve il premio “Naim Araidi” per la poesia giovane. L’anno seguente partecipa come giurato al concorso “Aspettando il Natale”. Vince una borsa di studio per merito presso l’Università di Bologna ed un’altra istituita dal Comune di Cervia in memoria di Gino Pilandri, storico sindaco della città romagnola. Presso l’Università di Bologna consegue in tutto tre lauree: in Lettere, Italianistica e Geografia.

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