Cassano critica Ancelotti: “Hai vinto tanto, ma non hai lasciato nulla al calcio”
Cassano critica Ancelotti: “Hai vinto tanto, ma non hai lasciato nulla al calcio”
Cassano contro Ancelotti: tra le sue verità e provocazioni fuori controllo
Antonio Cassano è tornato. E lo ha fatto nel modo che ormai lo caratterizza da anni: con una raffica di parole dure, senza filtro, spesso sopra le righe. Nel mirino questa volta c’è Carlo Ancelotti, uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio, eroe di numerosi successo europei con il Real Madrid (e non solo), ma secondo Cassano, più fortunato che brillante.
In un lungo sfogo pubblico, l’ex fantasista barese ha attaccato duramente l’allenatore del Real Madrid, accusandolo di essere sopravvalutato, fortunato e – peggio ancora – irrilevante per l’evoluzione del gioco.
“Hai avuto solo gran culo”
Le dichiarazioni dell’ex fantasista barese — ormai volto fisso di trasmissioni e podcast calcistici — non lasciano spazio all’interpretazione:
“Ancelotti è un grande allenatore, ma ha avuto un gran cu**. Con il City, il PSG, il Chelsea. Il Real ha fatto schifo contro l’Arsenal. E poi fa anche il permaloso? Non me ne frega niente.”
Cassano critica apertamente il gioco del Real Madrid e contesta quella che, secondo lui, è un’esaltazione eccessiva del palmarès di Ancelotti, a scapito di contenuti calcistici reali. Non solo: lo accusa di non aver lasciato nulla al calcio, al contrario di visionari come Guardiola, Sacchi, Cruijff e Bielsa, da lui definiti “immortali”.
Cassano non risparmia niente:
“Nella Champions 2021-2022 hai avuto per l’ennesima volta un gran cul0… Con City, PSG, Chelsea… Sei bravo, simpatico, ma con un cu** clamoroso.”
Una frase che, già da sola, basterebbe a incendiare qualsiasi dibattito sportivo. Ma Cassano va oltre. Secondo lui, Ancelotti ha vinto tanto ma ha dato pochissimo al calcio moderno, affidandosi spesso al talento individuale più che a un sistema di gioco strutturato.
Allenatori veri? Altri nomi
Nel suo personalissimo Olimpo, Cassano cita dunque i nomi di Guardiola, Sacchi, Cruijff, Michels e Bielsa, relegando Ancelotti (assieme a Mourinho e Allegri) al rango di allenatori “vincenti ma dimenticabili”.
“Bielsa ha vinto zero, ma ha lasciato molto di più di loro. Nessuno si ricorderà dei loro trofei.”
Una visione estrema e discutibile, che fa dell’estetica del gioco l’unico metro di giudizio valido.
Queste uscite, al di là dei toni coloriti, solleverebbero anche un dibattito interessante: contano più le vittorie o l’impatto sul gioco e sulla cultura calcistica? È più importante vincere con uno stile riconoscibile o semplicemente… vincere?
Ma Cassano, come spesso accade, si spinge oltre e vanifica ogni possibile dibattito, accusando Ancelotti di non lasciare traccia nella storia del calcio, di essere sopravvalutato e fortunato, e di essere “cacciato via” da realtà come Napoli ed Everton. Aggiunge poi che nessuno si ricorderà di lui, nonostante i trofei. Parole forti, che sembrano ignorare l’impronta lasciata da Ancelotti in club come Milan, Chelsea, PSG, Bayern e Real Madrid — squadre dove ha vinto tutto, gestendo egregiamente spogliatoi infuocati.
Il Real? Una “squadra senza calcio”
Le critiche non si fermano ad Ancelotti come figura, ma investono direttamente il Real Madrid attuale:
“Il Real ha una squadra clamorosa, ma non gioca a calcio. Il Barcellona in dieci faceva più possesso. Contro l’Arsenal hanno fatto una figura di merd@. Non puoi vincere sempre con zero tiri in porta.”
Cassano denuncia un calcio che, a suo dire, vive di episodi e fortuna più che di meriti tecnici. E lo fa con toni che raramente si sentono da un ex professionista.
Le parole di Re Carlo, il “casus belli”?
Ancelotti, dal canto suo, aveva detto con eleganza in conferenza:
“Cassano? Lo conosciamo tutti”.
Una citazione secca, quasi paterna, che ha il sapore di una carezza che brucia più di uno schiaffo. E che ha dato probabilmente il via a tutto questo parlare.
Cassano, nella sua personalissima crociata contro gli “allenatori risultatisti”, non fa sconti a nessuno, nemmeno ai già ricordati Mourinho e Allegri, citati assieme ad Ancelotti come esempi di tecnici che “non passeranno alla storia”. Ma è davvero così? O siamo davanti all’ennesimo caso in cui la provocazione oscura il contenuto? Che Ancelotti e Mourinho non vegano ricordati, appare cosa quantomeno difficile… E pensare che solo poco tempo fa Totti diceva proprio l’opposto del suo ex compagno di squadra! Del Pupone, noi però, ci fidiamo…
Cosa pensare?
Cassano, come sempre, divide. C’è chi lo ama per la sua, ehm, “spontaneità” (chiamiamola così) e chi lo considera un ex calciatore incapace di accettare le logiche di un calcio che è cambiato — e che lui stesso, con la sua incostanza, non è riuscito a dominare. Ma una cosa è certa: quando parla, Antonio Cassano non lascia mai tutto come prima.
Forse non ha tutti i torti. Forse li ha tutti. Ma nel bene e nel male, continua a far parlare di sé più ora che quando giocava. E non è detto che sia un merito. Noi, nel dubbio, assistiamo con piacere e leggiamo divertiti.
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About the Author: Alessandro Tassinari
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