Di Canio: “Meglio uscire ai quarti che in Finale”. Ma davvero? Quando il rosicometro segna 90’…

Di Canio: “Meglio uscire ai quarti che in Finale”. Ma davvero? Quando il rosicometro segna 90’…

di 19 Aprile 2025

Quando il rosicometro raggiunge il massimo


Il solito show firmato Di Canio

Paolo Di Canio, ex calciatore e commentatore ormai noto per le sue uscite sopra le righe, è tornato a far discutere con una delle sue dichiarazioni tanto provocatorie quanto surreali:

“È meglio uscire ai quarti che arrivare in finale e farsi alzare le coppe in faccia.”

E già qui si capisce tutto. Con questa logica, meglio neanche partire per la trasferta, così si evitano eventuali delusioni. Ma il vero capolavoro arriva dopo:

“La Lazio ha fatto più bella figura della Roma, che ne ha presi sei dal Bodo.”


I salmonari colpiscono ancora (secondo Di Canio)

La partita del Bodo/Glimt è diventata un feticcio, una reliquia laica nei discorsi di certi laziali. Il 6-1 subito dalla Roma è il loro “triplete”, il loro mondiale del 2006. E se glielo tocchi, si arrabbiano più di quando gli dici che in Europa non vincono dal Giubileo.

Ma la verità è semplice: la Roma quel girone lo ha passato, poi ha eliminato il Bodo nella fase a eliminazione diretta e ha alzato un trofeo europeo, seppur minore, ma pur sempre una coppa UEFA. Quella che da certe parti, pur di non riconoscerla, è stata rinominata “Coppa dei Settimini”.


La Conference è una barzelletta. Fino a quando ci giochi tu.

Negli anni è stato raccontato che la Conference League non contasse nulla, che vincerla fosse come trionfare a un torneo di calcetto con gli amici, che fosse roba da squadrette e dilettanti.
Poi è arrivata una semifinale, poi una finale di Europa League, poi un’altra semifinale. Insomma: la “squadretta” che prendeva 6 gol dai norvegesi ha giocato più partite europee in tre anni di quante ne abbiano giocate certi club in tre decenni.


Un po’ di memoria storica non guasterebbe

Per chi ironizza sulle finali perse: meglio giocarle le finali, anche perderle, che uscire regolarmente contro il Midtjylland o l’AZ Alkmaar. Che però noi, a differenza vostra, rispettiamo sempre.
Chi ride dei rigori sbagliati a Budapest dovrebbe prima guardare i rigori non tirati nemmeno contro il Bodo, o tirati malissimo. O le rimonte subite da squadre che pescano più salmoni che talenti, se vogliamo dirla come la dite voi. Se la vostra logica è questa…


Il karma calcistico non dimentica

Questa stagione ha chiuso il cerchio: la Lazio è uscita con il Bodo, sì, proprio quel Bodo. Quelli dei sei gol, delle sciarpe celebrative, dei meme infiniti. Solo che stavolta non si è parlato di “squadra straordinaria”, nessuno si è complimentato ironicamente con l’allenatore avversario.
Solo un tonfo silenzioso. Ma Di Canio ha preferito alzare la voce… per dire che è meglio uscire prima. Va bene, Paolo. Però almeno ammettilo: rosicare così forte fa male alla gola.


Il problema non è la Roma. È l’ossessione.

Ogni commento, ogni dichiarazione, ogni titolo… gira attorno alla Roma. Sempre. Anche quando non dovrebbe. Un “giornalista” laziale ha persino detto:

“Quel 6-1 è meglio delle nostre vittorie.”

La sintesi perfetta di una ossessione senza fine, dove ogni successo della Roma è un fastidio da sminuire a tutti i costi.

Ma la verità è una: le coppe alzate danno fastidio. E pure tanto.


In Foto alcuni dei meme più belli apparsi sul web

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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About the Author: Alessandro Tassinari

Alessandro nasce a Forlì il 21 settembre del 1998. Ha partecipato a diversi Concorsi Letterari ottenendo più di ottanta premi e riconoscimenti (tra primi posti e menzioni di merito); suoi componimenti sono presenti in diverse antologie e siti d’impronta culturale. Nel 2015 partecipa ad una mostra forlivese, dedicata alla creatività adolescenziale. Partecipa come comparsa alla docu-fiction “Morgagni oggi; sua maestà anatomica” (di Cristiano Barbarossa). Realizza le illustrazioni per il fantasy “L’ombra di Lyamnay” (Annarita Faggioni), per poi firmare le introduzioni alla raccolta poetica “Respiro di vita” (Melissa Storchi) e a “Dieci Dodici” (Umberto Pasqui). Nel 2016 riceve il premio “Naim Araidi” per la poesia giovane. L’anno seguente partecipa come giurato al concorso “Aspettando il Natale”. Vince una borsa di studio per merito presso l’Università di Bologna ed un’altra istituita dal Comune di Cervia in memoria di Gino Pilandri, storico sindaco della città romagnola. Presso l’Università di Bologna consegue in tutto tre lauree: in Lettere, Italianistica e Geografia.

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