Francesco Totti: pronto a tornare in campo?

Francesco Totti: pronto a tornare in campo?

di 21 Ottobre 2024

Francesco Totti: l’eroe della mia infanzia, pronto a tornare in campo?

 

C’era una volta un ragazzo di Roma, un giovane che con il suo talento ha rubato il cuore di una città e di un bambino che lo ammirava con occhi sognanti. Per me, Francesco Totti non è mai stato solo un giocatore: era l’eroe che con la sua magia portava la Roma in alto, capace di rendere ogni partita un piccolo miracolo. Accanto a lui, Fernando Alonso mi faceva sognare con le sue gesta in Formula 1, ma nel calcio, quel piede destro inconfondibile, quel numero 10 sulla schiena, era il simbolo di tutto ciò che amavo del gioco.

 

Ed eccoci qui, in un giorno d’ottobre del 2024, con il cuore che batte più forte mentre Totti, il Capitano, parla di un possibile ritorno in campo. Le sue parole risuonano potenti come un colpo di tacco dei suoi: “Mi hanno cercato squadre di Serie A di recente, mai dire mai”. Per un momento, tutto torna indietro nel tempo. Quel sogno che sembrava essersi spento il 28 maggio 2017, durante il Totti Day, potrebbe accendersi di nuovo. Potrebbe davvero tornare? Lui, che era il re della mia infanzia e che ancora oggi incarna il mito, sembra pensarci sul serio.

 

“Io con il livello che c’è adesso…”: il ritorno del Capitano?

 

Durante un evento organizzato da Betsson, Francesco ha confessato che qualche mese fa alcune squadre lo hanno contattato, accendendo in lui quella scintilla, quel pensiero folle: “In due mesi sarei pronto”, ha detto. E come non credergli? Come non immaginarlo ancora in campo, magari per una mezz’ora, con quella visione di gioco e quei piedi che non hanno mai smesso di sussurrare calcio. A confermare queste sensazioni è stato Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, che durante il programma Deejay Football Club ha sottolineato: “Con il livello così basso che c’è ora in campionato, Francesco potrebbe tornare quando vuole. Lo so per certo, ci sta pensando”.

 

Le parole di Zazzaroni risuonano come una promessa per tutti quelli che, come me, hanno vissuto le più belle emozioni calcistiche guardando Totti incantare lo stadio Olimpico. “Con due o tre mesi di allenamento cala dieci chili e fa 30 minuti a partita. Pensa che cosa sarebbe vedere il piede di Francesco ancora in campo”. E io lo immagino: una punizione magistrale, un assist millimetrico, uno di quei tocchi che sembrano banali ma che cambiano il destino di una partita.

 

Totti, il calcio e l’eternità

 

Francesco Totti è qualcosa di più di un calciatore. È l’incarnazione di un amore eterno per una maglia, quella della Roma, e per un popolo che lo ha sempre venerato come un re. La sua carriera è stata un viaggio epico, 307 reti, 250 delle quali in Serie A con la stessa squadra. Nessuno come lui. E, come ricorda Zazzaroni, c’è chi ha giocato fino a cinquant’anni: perché non Totti?

 

Per me, che lo vedevo come l’eroe della mia infanzia, come il simbolo della fedeltà e della classe ineguagliabile, l’idea di rivederlo in campo fa sussultare il cuore. E non è solo una questione di vittorie o numeri. È il gesto elegante, la capacità di rendere semplice ciò che per altri sembra impossibile, di trasformare un attimo in eternità. È quell’amore per il calcio che non si spegne mai.

 

Un sogno ancora possibile

 

Se Totti dovesse tornare, non sarebbe solo per vincere, ma per dimostrare ancora una volta che il calcio è poesia. E chi lo ha amato, come me, sa che non si smette mai di desiderare di vederlo giocare ancora una volta. “Mai dire mai”, ha detto Francesco. E in quelle parole, come in un soffio di vento, c’è ancora tutta la magia di un ragazzo che, forse, non ha mai davvero appeso gli scarpini al chiodo.

 

Quel ragazzo che ha fatto sognare un’intera generazione, che ha regalato emozioni indelebili, oggi potrebbe tornare per ricordarci che gli eroi non invecchiano mai davvero. Che restano per sempre nei nostri cuori, pronti a sorprenderci ancora una volta.

 

 

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About the Author: Alessandro Tassinari

Alessandro nasce a Forlì il 21 settembre del 1998. Ha partecipato a diversi Concorsi Letterari ottenendo più di ottanta premi e riconoscimenti (tra primi posti e menzioni di merito); suoi componimenti sono presenti in diverse antologie e siti d’impronta culturale. Nel 2015 partecipa ad una mostra forlivese, dedicata alla creatività adolescenziale. Partecipa come comparsa alla docu-fiction “Morgagni oggi; sua maestà anatomica” (di Cristiano Barbarossa). Realizza le illustrazioni per il fantasy “L’ombra di Lyamnay” (Annarita Faggioni), per poi firmare le introduzioni alla raccolta poetica “Respiro di vita” (Melissa Storchi) e a “Dieci Dodici” (Umberto Pasqui). Nel 2016 riceve il premio “Naim Araidi” per la poesia giovane. L’anno seguente partecipa come giurato al concorso “Aspettando il Natale”. Vince una borsa di studio per merito presso l’Università di Bologna ed un’altra istituita dal Comune di Cervia in memoria di Gino Pilandri, storico sindaco della città romagnola. Presso l’Università di Bologna consegue in tutto tre lauree: in Lettere, Italianistica e Geografia.

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