La folle epopea di “Asorci di Lochness” vs “Il Cass(zz)aro”: Un match fanta-indimenticabile! 

La folle epopea di “Asorci di Lochness” vs “Il Cass(zz)aro”: Un match fanta-indimenticabile! 

di 3 Novembre 2024

Certe partite di fantacalcio rimarranno scolpite per sempre nella memoria dei tifosi; non perché siano state memorabili dal punto di vista del gioco sul campo (magari in un turno d Serie A povero di emozioni), ma per la loro capacità di mostrare, con brutale ironia, il caos e la sfortuna che dominano il nostro amato mondo del fantasy football. L’incontro tra “Asorci di Lochness” e “Il Cass(zz)aro” ne è l’ennesima prova: un rocambolesco 3-3 che, analizzato a freddo, si rivela essere un capolavoro di non-sense calcistico. 

 

Il risultato finale: 79.0 vs 82.5 

Il punteggio finale recita 3-3, ma non lasciatevi ingannare: questo non è stato un match equilibrato. Il divario di punteggio totale – 79.0 per “Asorci di Lochness” contro 82.5 per “Il Cass(zz)aro” – dimostra come, nonostante la leggera superiorità in punti, “Il Cass(zz)aro” non sia riuscito a trasformare la sua prestazione in una vittoria. Uno spreco degno di nota, visto lo stato di grazia di molti giocatori in campo (capaci di sopperire persino a due insufficienze, arginando anche il campo avverso). 

Al fantacalcio, si sa, ogni goal si conquista a suon di multipli di 6, e quindi eccoci a decifrare una danza di mezzi punti e bonus mancati. Ma addentriamoci nel dettaglio, perché è qui che la storia diventa epica. 

 

Gli eroi e gli antieroi della giornata 

Partiamo dai protagonisti di “Asorci di Lochness”. Sommer, con il suo modesto 7, non è certo stato decisivo, ma almeno non ha fatto danni. Si scherza, vecchio mio, hai fatto il tuo (ma non quanto l’estremo difensore rivale). Gosens ha deciso di fare altrettanto bene, mettendo in campo un 7 gonfiato a 10 grazie a qualche colpo di classe (leggasi “goal” sul tabellino). La difesa tutta si è dimostrata solida. 

Nel frattempo, per “Il Cass(zz)aro”, Skorupski è stato una garanzia tra i pali con un onesto 8, mentre Dorgu e Hien si sono dati da fare, portando a casa rispettivamente 10.5 e 6.5 punti. Ma, ironia della sorte, è stato Orsolini, con il suo potente 10, a gettare nella mischia il colpo vincente… che, tuttavia, non è bastato per avere la meglio. Una tragedia plautina (se non avete colto il riferimento a Plauto, fatevi una cultura, raga)! A questo punto della narrazione, è già chiaro che in questa partita non mancavano colpi di sregolata follia, ma sembrava che il destino si fosse deciso a giocare un brutto scherzo. Ad entrambe le squadre. 

 

Il mancato “colpo di grazia” 

Con ben 82,5 punti “il moro” è arrivato a un soffio dal quarto gol, fermandosi a un’inevitabile amara soglia. Bastava un solo punticino e mezzo per trasformare un pareggio in una vittoria epica. Ma ahimè, i mezzi punti persi qua e là hanno fatto sì che il 3-3 diventasse il risultato finale. Se Luperto e Coco si fossero sforzati di prendere almeno la sufficienza… staremmo parlando certamente di un altro match, mentre Filippo festeggia il terzo goal per appena un punto. E si balla la fresca. 

 

Gli scenari alternativi 

Immaginate uno scenario alternativo: Miranda sfoggia una prestazione peggiore, Luperto non fa quel maledetto errore che gli costa il 5.5, e improvvisamente il match può finire 2-3, 2-4, 3-4. Gli scenari possibili sono innumerevoli (ma nessuno realizzato). Oppure, immaginate che Sommer inciampi in una delle sue sporadiche follie e scenda a 6 che diventa 5, permettendo al moro di sconfiggere Filippo senza ulteriori sforzi. Ma nel mondo del fantacalcio, i “se” e i “ma” valgono meno di un colpo di tacco andato male da parte di Lucas Paqueta. 

 

La tragedia delle riserve 

È qui che la commedia (o tragedia) raggiunge il culmine. In panchina per “Asorci di Lochness” c’erano giocatori come Gila e Zappacosta, con rispettivi 7 e 10, ma inutili per la causa. La panchina, come spesso accade, è stata il regno dei rimpianti. Non serve piangere sul latte versato, ma entrambi i mister (dall’altra parte un notevole Lucumui con 7,5) avranno sicuramente avuto un momento di sconforto nel vedere tutti quei punti sprecati, così vicini eppure così lontani dal campo. 

 

Conclusione: Un pareggio che sa di sconfitta per entrambi 

Alla fine, questo 3-3 è l’epitome della beffa. Nessuna delle due squadre può dirsi davvero soddisfatta: “Il Cass(zz)aro” si mangia le mani per non aver sfruttato quel leggero vantaggio in ottica punti, mentre “Asorci di Lochness” rimpiange i numerosi mezzi punti persi lungo il cammino, ringraziando però per il 79 finale. Forse, entrambi i manager andranno a letto con un misto di amarezza e risate, consapevoli che, nel mondo del fantacalcio, la fortuna è tanto importante quanto il talento. 

Perché, diciamocelo, in fondo al cuore, questa è la vera essenza del gioco: lasciarsi andare alla follia dei punteggi, all’imprevedibilità delle riserve, e accettare che, nel fantacalcio, il destino è spesso un avversario più temibile dei propri amici. E facciamo calcio. Ogni giornata. A costo di finire stirati. 

 

 

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About the Author: Alessandro Tassinari

Alessandro nasce a Forlì il 21 settembre del 1998. Ha partecipato a diversi Concorsi Letterari ottenendo più di ottanta premi e riconoscimenti (tra primi posti e menzioni di merito); suoi componimenti sono presenti in diverse antologie e siti d’impronta culturale. Nel 2015 partecipa ad una mostra forlivese, dedicata alla creatività adolescenziale. Partecipa come comparsa alla docu-fiction “Morgagni oggi; sua maestà anatomica” (di Cristiano Barbarossa). Realizza le illustrazioni per il fantasy “L’ombra di Lyamnay” (Annarita Faggioni), per poi firmare le introduzioni alla raccolta poetica “Respiro di vita” (Melissa Storchi) e a “Dieci Dodici” (Umberto Pasqui). Nel 2016 riceve il premio “Naim Araidi” per la poesia giovane. L’anno seguente partecipa come giurato al concorso “Aspettando il Natale”. Vince una borsa di studio per merito presso l’Università di Bologna ed un’altra istituita dal Comune di Cervia in memoria di Gino Pilandri, storico sindaco della città romagnola. Presso l’Università di Bologna consegue in tutto tre lauree: in Lettere, Italianistica e Geografia.

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