Real Madrid 3-1 Manchester City: Il Football, Quello Vero

Real Madrid 3-1 Manchester City: Il Football, Quello Vero

di 20 Febbraio 2025

Una serata che parte normale… ma poi

Sembra un mercoledì qualsiasi di febbraio. Sei nel chill, cerchi una serie su Netflix, un film in TV o qualunque altra distrazione per dare alla tua serata un (quasi) scopo nella vita. Poi, la svolta.

Guardando meglio il calendario, ti accorgi che è il 19 febbraio. Il giorno del football. Playoff di Champions League. Real Madrid-Manchester City.

Accendi la TV, e la voce del telecronista è pura poesia. Come ai tempi del miglior “Bosinguuaaa!”, la caldissima voce di Fabio Caressa (“e Beppe Bergomi!”) ti accoglie orgoglioso. Per un attimo, torni bambino, torni ai tempi di FIFA e della PlayStation 2. Sei felice.

Poi li rivedi, quei due. Carletto e Pep. Capisci che non c’è nulla di banale. È l’ennesima finale anticipata, Spagna vs Inghilterra, mentre l’Italia continua a perdere pezzi in Europa dopo l’eliminazione di Milan e Atalanta. Ma tu sei lì, nel ricordo, nel chill, a goderti lo spettacolo del football. Quello vero.


Mbappé accende il Bernabéu

Non gioca Haaland, ed è già una notizia. Al suo posto, Marmoush, uno dei migliori della scorsa Bundesliga (come Fabione Caressa ci ricorda subito).

Il City parte forte, ma se siamo abituati alla Serie A, quello che stiamo guardando è un altro sport. Il Real esce in scioltezza da ogni situazione, e mentre pensi di fare un pit stop in bagno, ecco che al 4° minuto Mbappé inventa uno scavetto col piede (sul gol) e con le mani (minando il gesto atletico nell’esultanza).

E per Pep la serata si fa ancora più dura: poco dopo il vantaggio madrileno, perde anche Stones per infortunio. Minuto 8.


Un City in confusione, un Real spietato

Il City fatica, sembra in confusione, e infatti il Real trova anche il 2-0. Sempre Mbappé, sempre dopo un’azione perfetta: palla qui, palla là, dribbling davanti al portiere e gol sul primo palo.

Il resto? Quasi noioso da raccontare, ma non da vedere. Lo stesso Caressa fatica a trovare parole per descrivere il dominio madridista.

E poi arriva il 3-0. Ancora Mbappé, ancora una standing ovation meritatissima. Nel mentre, il City decide che è il momento di tentare una conclusione decente. Minuto 76. Rendiamo grazie a Pep.

Nel finale, giusto il gol della bandiera del City, dopo una traversa pazzesca su punizione del già citato Marmoush. Finisce 3-1 per il Real, che danza a senso unico. Carlo batte di nuovo il suo amico-nemico di sempre, portando il Madrid agli Ottavi di Champions. Ma ormai, nessuno si sorprende più.


Conclusioni: Il Madrid è il calcio. E tu lo sai.

Alla fine della serata, spegni la TV, ti stiracchi e pensi: ma io perché ci ho creduto? Perché ho pensato che Pep potesse sorprendere Carletto? Perché ho pensato che il Bernabéu potesse temere qualcuno?

Perché, amici miei, siamo umani. Illusi, ma umani.

Ogni anno, ci convinciamo che stavolta il Real possa essere battuto. E ogni anno, a metà febbraio, il Madrid ci guarda, sorride e ci ricorda una semplice verità:

“La Champions è nostra. Voi siete solo ospiti.”

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About the Author: Alessandro Tassinari

Alessandro nasce a Forlì il 21 settembre del 1998. Ha partecipato a diversi Concorsi Letterari ottenendo più di ottanta premi e riconoscimenti (tra primi posti e menzioni di merito); suoi componimenti sono presenti in diverse antologie e siti d’impronta culturale. Nel 2015 partecipa ad una mostra forlivese, dedicata alla creatività adolescenziale. Partecipa come comparsa alla docu-fiction “Morgagni oggi; sua maestà anatomica” (di Cristiano Barbarossa). Realizza le illustrazioni per il fantasy “L’ombra di Lyamnay” (Annarita Faggioni), per poi firmare le introduzioni alla raccolta poetica “Respiro di vita” (Melissa Storchi) e a “Dieci Dodici” (Umberto Pasqui). Nel 2016 riceve il premio “Naim Araidi” per la poesia giovane. L’anno seguente partecipa come giurato al concorso “Aspettando il Natale”. Vince una borsa di studio per merito presso l’Università di Bologna ed un’altra istituita dal Comune di Cervia in memoria di Gino Pilandri, storico sindaco della città romagnola. Presso l’Università di Bologna consegue in tutto tre lauree: in Lettere, Italianistica e Geografia.

One Comment

  1. Fabio 20 Febbraio 2025 at 6:47 - Reply

    Non so cosa sia successo al City, ma qualcosa è successo… in ogni caso partita meravigliosa, ma io avevo un ex pupillo da ammirare su Prime…. ma questo sarà un altro commento…

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