Mourinho squalificato in Turchia: il Fenerbahçe lo difende con forza

Mourinho squalificato in Turchia: il Fenerbahçe lo difende con forza

di 28 Febbraio 2025

“Una competizione che puzza di marcio e che nessuno guarda, tranne forse mio figlio a Londra”:
Novembre. Mou riserva queste parole al campionato turco dopo il match contro il Trabzonspor.

“Avrei preferito guardare una serie tv sugli scandali piuttosto che perdere tempo a guardare una partita del genere”.
Un chiaro riferimento ai rivali del Galatasaray dopo il discusso match contro l’Hatayspor.

“Giochiamo contro un sistema”.

Riferito agli arbitri e ai loro (veri o presunti) favoritismi per il Galatasaray.


Polemiche in Italia: il caso Lautaro Martinez

Mentre in Italia infuriano le polemiche riguardo alla (prima solo presunta e poi vera) bestemmia di Lautaro Martinez (prima sì, poi non c’è l’audio, poi ancora sì, di nuovo no, e infine sì con prova audio “ritrovata”) durante la partita tra Inter e Juventus, in Turchia José Mourinho affronta una situazione altrettanto complessa. Il tecnico portoghese del Fenerbahçe è stato infatti squalificato per quattro giornate dalla Federcalcio turca (TFF) a seguito di dichiarazioni ritenute offensive dopo il derby contro il Galatasaray.


Le dichiarazioni di Mourinho

Dopo lo 0-0 nel derby di Istanbul, Mourinho ha espresso il suo disappunto nei confronti dello staff tecnico del Galatasaray, affermando che “saltavano come scimmie” durante le proteste contro le decisioni arbitrali. Questa espressione è stata (volutamente) interpretata come razzista, portando a una squalifica di due giornate per razzismo e altre due per insulti rivolti al quarto uomo.


La difesa del Fenerbahçe

Il Fenerbahçe ha prontamente difeso il suo allenatore, rilasciando un comunicato ufficiale in cui si afferma che le parole di Mourinho sono state “deliberatamente estrapolate dal contesto e distorte in modo fuorviante”. Il club sostiene che l’espressione utilizzata dal tecnico fosse riferita esclusivamente alle reazioni esagerate dello staff avversario e non avesse alcuna connotazione razzista. Inoltre, Mourinho ha intentato una causa per danni morali contro il Galatasaray, chiedendo un risarcimento di 50.000 euro.


Mourinho squalificato in Turchia: il Fenerbahçe lo difende con forza


Un contrasto con la situazione italiana

Questo episodio mette in luce diverse situazioni su cui riflettere. In primo luogo, emerge un contrasto con quanto accade in Italia, dove le polemiche sulla presunta bestemmia di Lautaro Martinez hanno sollevato un dibattito acceso, ma senza portare a sanzioni immediate. In Turchia, invece, le autorità calcistiche hanno agito rapidamente nei confronti di Mourinho, ma il suo club non ha esitato a schierarsi al suo fianco, difendendolo pubblicamente e contestando le accuse mosse contro di lui.

La vicenda evidenzia come, in contesti calcistici differenti, le reazioni a comportamenti considerati inappropriati possano variare notevolmente, sia in termini di sanzioni che di supporto da parte delle rispettive società. Ma è tutto qui? Assolutamente no.


Mourinho e il sostegno in Turchia: una difesa che in Italia manca

Se in Turchia Mou viene difeso e sostenuto da tifosi e società con comunicati e post social, mi duole sottolineare l’enorme differenza fra questo “movimento turco” e il silenzio imbarazzante con cui José si trovò a scontrarsi a Roma, nella mia Roma.

Infatti, mentre è giusto e doveroso che il club difenda il proprio manager da accuse infondate, sarebbe stato altrettanto utile, necessario, perentorio, che uno stesso sostegno (se non addirittura maggiore) fosse accordato al tecnico portoghese anche dopo la sciagurata finale di Budapest, (non) decisa in sala Var prima che sul campo, o proprio sul campo, dall’impresentabile Taylor.


E invece?

Invece, la società americana in capo al club giallo-rosso non solo ha avallato un (non) mercato da figurine USA e getta, non solo ha lasciato che il proprio allenatore se la vedesse da solo ad ogni conferenza stampa con giornali e tv, ma ha anche dimostrato un silenzio pressoché imbarazzante nella notte più importante degli ultimi anni capitolini.

Nella notte in cui alla Roma veniva rubata un’Europa League in mondo visione. Nella notte che, dalla Champions League, segnò una discesa che avrebbe portato prima a De Rossi e, nel giro di pochi mesi, allo sciagurato Ivan Juric (che intanto ha la peggior media punti nella storia dell’intera Premier League). Sta tutto qui, nel giorno zero che sancì l’inizio della fine. Nel silenzio e nell’indifferenza generale.


Accuse di razzismo e difesa di Drogba

Non solo il Fenerbache a difenderlo in questo caso. Infatti, a sostegno di Mou è intervenuto Didier Drogba, ex giocatore sia del Chelsea sotto la guida di Mourinho che del Galatasaray, dichiarando:

“Come può mio ‘papà’ Mourinho essere un razzista?”


Mourinho squalificato in Turchia: il Fenerbahçe lo difende con forza


Il sostegno del Fenerbahçe in via ufficiale

Il Fenerbahçe ha dunque emesso un comunicato ufficiale a sostegno del proprio allenatore, affermando che le sue parole sono state estrapolate dal contesto e distorte in modo fuorviante. Inoltre, il club aveva subito annunciato l’intenzione di presentare ricorso contro la squalifica, sostenendo che le dichiarazioni di Mourinho non avevano intenti razzisti.


Il ricorso turco

In un recente sviluppo, la Federcalcio turca ha accolto parzialmente il ricorso presentato dal Fenerbahçe riguardo alla squalifica di José Mourinho. Inizialmente, il tecnico portoghese era stato sospeso per quattro giornate a seguito di presunti insulti razzisti e dichiarazioni offensive nei confronti del quarto uomo durante il derby contro il Galatasaray. Dopo l’appello, la squalifica è stata ridotta a due giornate, consentendo a Mourinho di tornare in panchina prima del previsto. Questo esito evidenzia come, a differenza di quanto spesso accade in Italia, il sistema giudiziario sportivo turco abbia mostrato una certa flessibilità nel rivedere le proprie decisioni. Almeno in questa occasione e almeno in parte.

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About the Author: Alessandro Tassinari

Alessandro nasce a Forlì il 21 settembre del 1998. Ha partecipato a diversi Concorsi Letterari ottenendo più di ottanta premi e riconoscimenti (tra primi posti e menzioni di merito); suoi componimenti sono presenti in diverse antologie e siti d’impronta culturale. Nel 2015 partecipa ad una mostra forlivese, dedicata alla creatività adolescenziale. Partecipa come comparsa alla docu-fiction “Morgagni oggi; sua maestà anatomica” (di Cristiano Barbarossa). Realizza le illustrazioni per il fantasy “L’ombra di Lyamnay” (Annarita Faggioni), per poi firmare le introduzioni alla raccolta poetica “Respiro di vita” (Melissa Storchi) e a “Dieci Dodici” (Umberto Pasqui). Nel 2016 riceve il premio “Naim Araidi” per la poesia giovane. L’anno seguente partecipa come giurato al concorso “Aspettando il Natale”. Vince una borsa di studio per merito presso l’Università di Bologna ed un’altra istituita dal Comune di Cervia in memoria di Gino Pilandri, storico sindaco della città romagnola. Presso l’Università di Bologna consegue in tutto tre lauree: in Lettere, Italianistica e Geografia.

One Comment

  1. Fabio 2 Marzo 2025 at 9:24 - Reply

    Sostengo Mou da quando lo amo da allenatore dell’Inter del triplete. Grande allenatore, grande motivatore, grande vaporizzatore di giovani. Non è assolutamente mai stato razzista… Provó ai tempi dell’Inter a far rinascere Balotelli…. purtroppo senza esito… ma acquistò il grande Eto’o al posto di Zlatan che poi risultò decisivo per le sorti di quella stagione. Che in Turchia ci siano problematiche legate all’intreccio tra politica, polizia, esercito, libertà di parola, libertà in genere, non abbiamo dubbi, perciò continuo ad amare Mou per tutto quello che ha fatto e che farà. L’Europa League vinta sul campo con la Roma ne è un forte esempio, così come il gesto delle manette contro la Juve!!

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