Volevo essere un duro: come Eldor “ShomuDUROv” si è preso la Roma

Volevo essere un duro: come Eldor “ShomuDUROv” si è preso la Roma

di 8 Marzo 2025

Da “Messi uzbeko” a Eldor ShomuroDurov

“Mi chiamano il Messi uzbeko, ma non mi piace granché. Sono soltanto Eldor”. Ne è passato di tempo da quell’1 maggio 2021. Alla Roma poi sembrano passate epoche intere. Da Mourinho siamo passati a Ranieri, senza dimenticare le tragicomiche comparsate, fra demeriti e responsabilità (anche) altrui, di De Rossi e Ivan Juric.


Shomurodov: tra alti e bassi, un cammino da protagonista

In tutto questo tempo di Shomurodov si è parlato sempre tanto (o tanto poco), dipende dai punti di vista. Lo si è mandato in prestito come a Cagliari, per poi riportarlo alla casa base in un contesto senza una vera programmazione, senza un mercato degno di questo nome.

Tutto ciò con la Roma che arriva persino a toccare (quasi) la zona della Serie B sotto la (non) guida del croato. Eldor però non si arrende mai e non si fa attendere mai. Mentre Dovbyk stenta a trovare condizione, Shomurodov c’è sempre e sempre corre, instancabile e inguaribile romantico che lancia la sua maglietta in tribuna dopo un goal decisivo.


Volevo essere un duro: come Eldor "ShomuDUROv" si è preso la Roma


ShomuDUROv: la grinta che conquista Roma

Eldor, come detto altre volte, è sudore, gamba e cuore, è forza di volontà, pazienza e attesa perché il tuo momento, se ci credi, arriva. Eldor è proprio come Lucio Corsi che “voleva essere un duro” ma resta umile, sempre resta se stesso fino a quando il destino non gli presenta l’occasione buona.

Ed ecco dunque che da Shomurodov si passa prima a ShomuroGOL e poi a ShomuDUROv. Eldor rimane Eldor, sempre, ma il suo atteggiamento in campo e la sua grinta valgono più di cento soprannomi. Eldor ShomuDUROv, signore e signori.

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About the Author: Alessandro Tassinari

Alessandro nasce a Forlì il 21 settembre del 1998. Ha partecipato a diversi Concorsi Letterari ottenendo più di ottanta premi e riconoscimenti (tra primi posti e menzioni di merito); suoi componimenti sono presenti in diverse antologie e siti d’impronta culturale. Nel 2015 partecipa ad una mostra forlivese, dedicata alla creatività adolescenziale. Partecipa come comparsa alla docu-fiction “Morgagni oggi; sua maestà anatomica” (di Cristiano Barbarossa). Realizza le illustrazioni per il fantasy “L’ombra di Lyamnay” (Annarita Faggioni), per poi firmare le introduzioni alla raccolta poetica “Respiro di vita” (Melissa Storchi) e a “Dieci Dodici” (Umberto Pasqui). Nel 2016 riceve il premio “Naim Araidi” per la poesia giovane. L’anno seguente partecipa come giurato al concorso “Aspettando il Natale”. Vince una borsa di studio per merito presso l’Università di Bologna ed un’altra istituita dal Comune di Cervia in memoria di Gino Pilandri, storico sindaco della città romagnola. Presso l’Università di Bologna consegue in tutto tre lauree: in Lettere, Italianistica e Geografia.

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