Zeman migliora e lascia la terapia intensiva, a Roma disse: “Gli orari? Si cambiano… anticipandoli!”

Zeman migliora e lascia la terapia intensiva, a Roma disse: “Gli orari? Si cambiano… anticipandoli!”

di 18 Marzo 2025

Zeman, il mondo del calcio attorno a lui

Sospiro di sollievo per Zdenek Zeman, che ha lasciato il reparto di terapia intensiva del Policlinico Gemelli di Roma. Ricoverato d’urgenza il 27 febbraio a causa di un’ischemia cerebrale, il tecnico boemo, 77 anni, è stato trasferito nel reparto di medicina riabilitativa, dove proseguirà il percorso di recupero.

Un segnale incoraggiante per un uomo che ha fatto del calcio una missione di vita, vivendo sempre con una passione assoluta e una dedizione incrollabile al lavoro, come dimostra il celebre aneddoto sugli orari di allenamento ai tempi della Roma.


La battaglia con la malattia

Le sue condizioni restano sotto monitoraggio, ma l’evoluzione è positiva. Il Pescara, una delle squadre che più ha rappresentato lo “Zemanismo”, ha annunciato la buona notizia sui social:

“Una bella notizia per tutti noi: mister Zeman ha lasciato la terapia intensiva. Forza Zdenek!”

Nel primo periodo in ospedale, Zeman è rimasto sempre vigile e ha collaborato con i medici, nonostante fosse debilitato da una forte sindrome influenzale nei giorni precedenti.

Ora, la speranza è di vederlo tornare il prima possibile a fare ciò che più ama: vivere il calcio.


Il calcio secondo Zeman: disciplina, dedizione e orari… anticipati!

Zeman non è mai stato solo un allenatore, ma un uomo di principi. Nel suo libro “La bellezza non ha prezzo”, ha raccontato un episodio emblematico della sua seconda esperienza alla Roma, quando alcuni giocatori chiesero di posticipare gli allenamenti mattutini.

“Giocatori milionari, con baby sitter e personale di servizio nelle loro ville, che non potevano allenarsi alle 10.30 del mattino? Trovai offensiva quella richiesta”.

La sua risposta? Tipicamente zemaniana:

“Va bene, cambiamo gli orari. Da domani si anticipano: alle 9 a Trigoria e alle 9.30 in campo.”

Un gesto che racchiude la sua filosofia: il talento senza sacrificio non basta. È Zemanismo puro, lo stesso che ancora oggi lo tiene aggrappato alla vita e al suo calcio.

Forza mister, il campo ti aspetta ancora!

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi questa storia, scegli tu dove!

About the Author: Alessandro Tassinari

Alessandro nasce a Forlì il 21 settembre del 1998. Ha partecipato a diversi Concorsi Letterari ottenendo più di ottanta premi e riconoscimenti (tra primi posti e menzioni di merito); suoi componimenti sono presenti in diverse antologie e siti d’impronta culturale. Nel 2015 partecipa ad una mostra forlivese, dedicata alla creatività adolescenziale. Partecipa come comparsa alla docu-fiction “Morgagni oggi; sua maestà anatomica” (di Cristiano Barbarossa). Realizza le illustrazioni per il fantasy “L’ombra di Lyamnay” (Annarita Faggioni), per poi firmare le introduzioni alla raccolta poetica “Respiro di vita” (Melissa Storchi) e a “Dieci Dodici” (Umberto Pasqui). Nel 2016 riceve il premio “Naim Araidi” per la poesia giovane. L’anno seguente partecipa come giurato al concorso “Aspettando il Natale”. Vince una borsa di studio per merito presso l’Università di Bologna ed un’altra istituita dal Comune di Cervia in memoria di Gino Pilandri, storico sindaco della città romagnola. Presso l’Università di Bologna consegue in tutto tre lauree: in Lettere, Italianistica e Geografia.

Leave A Comment

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Post recenti

Post correlati