Guardare al futuro per riscoprire il passato
Navigando a vista, scontrandosi con scogli di varia natura, si aiuteranno alcuni, grandi, tesori cervesi a riemergere da quel litorale del tempo che li aveva sommersi; il passato si dimostra interessante eredità con cui confrontarsi, mentre il futuro appare sempre più come l’ombra di un presente che bisognerà indagare a sua volta, perché le onde del mare e dell’oblio non arrivino a colpire, di nuovo, altre innocenti pagine di letteratura.
Una città da scoprire
CERVIA RACCONTATA DAI SUOI PROTAGONISTI
A vegh (“vedo”)
“Vedo la curva del fiume/ che passa in mezzo all’alberetto./ Un po’ di terra sgretolata/ cade nell’acqua./ Due tre pesci/ fanno bollicine./ Nello spiazzo di creta/ c’è un ragazzo che gioca./ Questo è il mio mondo/ venuto a galla/ in un ricordo./ Quel ragazzo sono io/ che faccio dei balocchi d’argilla/ e mi sento artista.”
“Verso il mare”
“I miei libri saranno le tue finestre: verso il mare e verso la pianura verde e azzurra di vigne e tamerici: come da fanciulla voglio studiare anche le pagine della natura; sola musica quella del mare e del vento, soli colori quelli delle stagioni e delle ore.”